Recensione: Blazing World

Indie Recordings licenzia “Blazing World”, interessante opera prima dei londinesi The Osiris Club, un ensemble di progressive rock che vede musicisti ben rodati tra le proprie file, tra i quali spicca il nome di Andrew Prestidge (batteria e synth), già noto per il suo lavoro negli Angel Witch e negli Zoltan. Le enfatiche note di accompagnamento parlano di un prodotto rivoluzionario che raccoglie il meglio dell’avantgarde, del progressive degli anni’70, del post-punk degli ’80 e del rock dei ’90. Dobbiamo crederci? Naturalmente no, ma, onore al merito, questo “Blazing World” non è soltanto un prodotto ben confezionato e pur tenuti a ridimensionate le numerose influenze viste sopra a “del buon prog rock”, possiamo rimanere soddisfatti.

“Blazing World” è un platter realizzato a modo da un punto di vista esecutivo e che al tempo stesso esclude troppe complessità e preziosismi sonori a favore di melodie dirette ed orecchiabili, dove gli episodi affondano le proprie radici nelle sonorità hard prog dei seventies senza escludere richiami ad ensemble più recenti. Registrato agli Orgon Studios di Londra e mixato agli Avast di Seattle con la supervisione di Randall Dunn (Sunn O)))), “Blazing World” è un album che si rivela intrigante fin dalle prime battute, con un episodio come “That’s Not Like You”, che unisce la matrice prog dell’esecuzione a un refrain ficcante e immediato.

Tra gli episodi meglio riusciti vogliamo citare anche la titletrack, un pezzo retto da una melodia portante davvero sensuale e arricchito da parti di synth sufficientemente enfatiche per catturare l’attenzione. Piacevoli anche “The Bells”, più metallica per certi aspetti e “Miles And Miles Away”, che mette in luce una lunga esecuzione strumentale dove si percepisce la sinergia presente nel gruppo, con un elogio particolare alla voce di Simon Oakes e alle chitarre di Chris Fullard. Un valore aggiunto è poi dato dai testi. Seguendo un’ottica vagamente concettuale, gli Osiris Club tributano il mondo occulto della novellista inglese Margaret Cavendish, scrittrice e filosofa inglese del diciassettesimo secolo e autrice dell’opera nota appunto come “The Blazing World”, sorta di viaggio in un mondo utopico.

“Blazing World” è dunque un lavoro valido sia dal punto di vista musicale che lirico, un ascolto partecipe (ovvero con booklet alla mano) è decisamente consigliato.

Andrea Sacchi

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Poser di professione, è in realtà un darkettone che nel tempo libero ascolta black metal, doom e gothic, i generi che recensisce su Metallus. Non essendo molto trve, adora ballare la new wave e andare al mare. Ha un debole per la piadina crudo e squacquerone, è rimasto fermo ai 16-bit e preferisce di gran lunga il vinile al digitale.

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