And Then She Came – Recensione: And Then She Came

Normalmente quando qualcosa non ci colpisce di primo acchito, ascoltiamo a più riprese il prodotto cercando di notare sfumature nascoste da un primo approccio superficiale fino, se non a ricredermi completamente, a migliorare il mio giudizio.

Con i tedeschi And Then She Came il pluriascolto non ha funzionato, ma ha semplicemente consolidato il pensiero iniziale: la band, nonostante i singoli musicisti abbiano un loro talento personale, nell’insieme è decisamente inconsistente e poco funzionante.

Nonostante la produzione dell’album sia di alto livello, i suoni siano ottimi e ben calibrati e la voce Ji-in Cho abbia una buona estensione, siamo ahimè di fronte ad un prodotto con fin troppe connotazioni pop, che gioca sul ritmo facile, il riff più o meno accattivante ed una melodia scontata e che, esclusa la chitarra solista che all’interno dell’insieme è una mosca bianca fin troppo sprecata, manca di quel mordente che fa la differenza.

Il genere proposto ha una difficile connotazione, in quanto vengono mischiati l’elettronica, il pop, il metal, il rock e, nel caso di “Five Billion Lies” che vede la collaborazione di Alissa White-Gluz, di una punta di growl, un mix tutt’altro che ben riuscito e che confonde chi ascolta.

Di brani che in qualche modo fanno la differenza ce ne sono, come “Like A Hurricanes”, che ben dosa aggressività e melodia, giocando un ritmo forte ed un ritornello solido e ben costruito. Lo stesso discorso purtroppo non vale per “I Carry On”, inutile brano semipop facente parte di quel calderone dolce e smielato ormai saturo di cattiva musica.

“Where Do We Go From Here?” risolleva in zona Cesarini, ma non troppo, questo album formato da dieci anime così tanto differenti da non delinearne una.

In conclusione, a livello strettamente tecnico la qualità c’è, ma nell’insieme c’è molto da rivedere. Un album di esordio ha l’annoso compito di dover aprire un portone che conduce verso una strada in salita, è un grosso scoglio su cui moltissime band si sono arenate e su cui rischiano di infrangersi anche gli And The She Came.

And then she came And then she came

Voto recensore
5
Etichetta: DME Music

Anno: 2016

Tracklist: 01.Five Billion Lies 02.Public Enemy #1 03.Why So Serious? 04.Spit It Out 05.Who's Gonna Save You? 06.Like A Hurricanes 07.Hellfire Halo 08.I Carry On 09.Find Another Way 10.Where Do We Go From Here?
Sito Web: https://www.facebook.com/andthenshecame

francesca.carbone

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Scribacchina dal 2008 e da sempre schietta opinionista del mondo musicale. Dagli Iron Maiden ad Immanuel Casto il passo è breve, almeno per me.

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