Cambiano i musicisti al suo fianco, ma a conti i fatti i Paradox sono una creatura completamente nelle mani di Charly Steinhauer, non solo chitarrista, cantate e compositore, ma anche produttore e mente pensante che decide ogni aspetto collegato al gruppo.
È quindi normale che disco dopo disco i Paradox non mostrino sostanziali cambiamenti, continuando per la propria strada e proponendo quella miscela perfettamente equilibrata di velocità, aggressività e melodia che ha contraddistinto la band fin dalle prime battute della carriera.
Proprio per i venticinque anni del loro capolavoro “Heresy” si era parlato di un progetto che portasse alla realizzazione di un “Heresy II”. Un proponimento che invece è stato definitivamente accontentato in favore di un disco del tutto nuovo come “Pangea”. Non di meno musicalmente ci sono alcuni parallelismi tra questo nuovo album e il vecchio “Heresy”, il che lascia pensare che comunque alcune idee siano poi confluite dentro al nuovo disco.
“Apophis” e “Raptor” suonano molto simili ad un aggiornamento del sound tipico che la band aveva proprio ad inizio carriera, con ritmiche lanciate e veloci, ma una certa raffinatezza armonica nelle parti di chitarra e una marcata attenzione nella costruzione melodica delle parti vocali.
“Ballot Or Bullet”, scelta anche per un lyric video di anticipazione del disco, rappresenta invece il lato più thrash e rabbioso del gruppo, anche se non rinuncia ad in ritornello di presa. Segue subito a ruota un brano come “Manhunt”, che con la sua parte iniziale molto melodica e lo svolgimento più intricato, come sempre però ben indirizzato in un chorus efficace, è probabilmente tra le tracce meglio riuscite dell’intero disco.
In realtà però non ci sono momenti in cui si rischia di stancarsi e il lavoro da perfezionista del mainman Steinhauer ha portato ancora una volta a risultati eccellenti sotto ogni punto di vista. Tutto gira alla perfezione, con una produzione ben equilibrata, canzoni varie e sempre ben strutturate, ma anche una più che degna prestazione dei singoli musicisti.
Se si amano certe sonorità è in pratica impossibile non farsi affascinare da canzoni come quelle citate sopra o anche momenti in cui la melodia diventa preponderante in pezzi dal più ampio orizzonte armonico come “Cheat & Pretend” o “Vale Of Tears”.
Non mostrano certamente un’evoluzione stilistica degna di nota, ma i Paradox sanno come maneggiare la materia di loro competenza e possiedono la personalità sufficiente ad avere un timbro unico e riconoscibile. Quanto basta per inserire “Pangea” tra i dischi metal più interessanti di questo 2016.
Voto recensore 8 |
Etichetta: AFM Records Anno: 2016 Tracklist: 01. Apophis 02. Raptor 03. The Raging Planet 04. Ballot Or Bullet 05. Manhunt 06. Cheat & Pretend 07. Pangea 08. Vale Of Tears 09. Alien Godz 10. El Muerte Sito Web: www.paradox-bangers.com |