Paradise Lost – Recensione: Obsidian

Trent’anni e non sentirli: sappiamo che una frase come questa è scontata e abusata, ma non possiamo esimerci dall’utilizzarla a proposito della carriera dei Paradise Lost. La qualità delle ultime uscite in studio del combo di Halifax (ultime in senso lato, dal momento che parliamo di un periodo che copre ormai più di un decennio) è infatti sempre stata superlativa, dalla magniloquente ed elegante malinconia espressa in dischi come “Faith Divides Us – Death Unites Us” e “Tragic Idol” all’oscura densità del cupo “Medusa” passando per le reminiscenze death del magnifico “The Plague Within”.

Sulle tracce di questa pesante eredità, a cui si aggiunge quella degli immortali capolavori risalenti agli anni ’90, ci troviamo quindi a commentare l’ultimo arrivato “Obsidian”. Un album che mescola ancora una volta con estrema sapienza e perizia tutte le influenze gothic, doom e death che costituiscono da tempo l’ossatura della proposta della band inglese, regalandoci di nuovo un ottimo platter.

La opener “Darker Thoughts”, che parte delicata per poi incattivirsi e ingrigirsi progressivamente, rappresenta già un sunto dell’intera opera. Il singolo apripista “Fall From Grace” a seguire decide di percorrere subito il filone doom/death tanto caro ai Paradise Lost delle release più recenti, mentre la martellante “Ghosts” ci riporta al periodo più sperimentale e “moderno” della storia del gruppo. La lunga “The Devil Embraced” oscilla tra il rarefatto e l’aggressivo, i cori della ieratica “Forsaken” ci guidano invece verso una traccia meno soffocante, ma sempre tesa.

La trascinante “Serenity” è forse l’episodio più tirato e meno plumbeo del lotto, anche se non ci conduce certo verso lidi sereni come lascerebbe intendere il titolo; “Ending Days” costituisce quindi una composizione interlocutoria e trepidante. Arriviamo infine alla conclusione del disco con la sussurrata “Hope Dies Young” e la massiccia “Ravenghast”.

Sembra proprio che con questo “Obsidian”, che arriva a trent’anni esatti dall’uscita del loro primo full length “Lost Paradise”, i Paradise Lost abbiano deciso di mettere in scena una sintesi della loro lunga carriera. I veterani Nick Holmes, Greg Mackintosh, Aaron Aedy e Steve Edmondson (bisogna ammettere che anche la stabilità della line-up dei nostri ha davvero dell’incredibile!) hanno ancora ben saldo il timone della loro creatura, continuando a regalarci album sopraffini con una continuità sorprendente.

Etichetta: Nuclear Blast Records

Anno: 2020

Tracklist: 01. Darker Thoughts 02. Fall From Grace 03. Ghosts 04. The Devil Embraced 05. Forsaken 06. Serenity 07. Ending Days 08. Hope Dies Young 09. Ravenghast
Sito Web: http://www.paradiselost.co.uk/band/

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