La neve e le defezioni dell’ultimo momento non hanno impedito lo svolgimento, al Circolo Colony di Brescia, dell’Out Of The Darkness, festival heavy metal a scopo di beneficenza. L’obiettivo del festival, oltre naturalmente all’opportunità di riascoltare una serie di band eccellenti del Nord Italia, era quindi quello di porre l’accento sui cosiddetti “malati invisibili“, cioè quelle persone affette sfortunatamente da malattie rare, spesso diagnosticate in ritardo, con tutte le conseguenze che questo comporta. Tramite una raccolta fondi e una sottoscrizione a premi (anche loro in chiave heavy metal; fra i moltissimi premi consegnati citiamo bacchette per batteria, plettri, poster e accrediti per i prossimi eventi del Colony), il Comitato per i Malati Invisibili ha sicuramente raggiunto l’obiettivo, il che testimonia ancora una volta come il mondo dell’heavy metal sappia attivarsi a più riprese per le giuste occasioni. Vi proponiamo quindi un report fotografico riguardante tutte le band che si sono esibite nell’arco della giornata.
Sii comincia con i bresciani THL, sigla che sta per Thirteenth Hell Level, band con doppia voce, maschile e femminile, dalla proposta musicale varia e complessa, in bilico fra hard rock classico ed heavy metal più moderno.
Tocca poi ai Soul Mask, band torinese con un EP all’attivo e, ancora, un sound complesso, che attinge a piene mani dal prog metal, genere che viene poi riadattato e modernizzato con ritmiche veloci, grande utilizzo delle tastiere e buon lavoro vocale.
Data l’assenza del terzo gruppo in programma, gli Spanking Hour, tocca ai Penthagon salire sul palco. E’ il primo vero momento in cui il pubblico partecipa attivamente e in modo compatto al festival, trascinati senza dubbio dalla potenza del thrash metal che la band propone e dalla loro ottima presenza scenica, elementi che farebbero apprezzare i Penthagon anche a chi non è seguace accanito del genere.
La data di Brescia riveste un’importanza particolare per i bolognesi Sange::Main::Machine. Oltre ad essere una delle prime uscite live con il nuovo batterista (che comunque si mostra subito ben amalgamato con il resto del gruppo), è l’occasione per presentare dal vivo il nuovo singolo intitolato “I Knw” e pubblicato ufficialmente pochi giorni prima. Spinti da questi incentivi, la band sforna un live perfetto sotto tutti i punti di vista, che ci mostra ancora una volta il grande potenziale del quartetto e la grande unione tra le sue parti.
Anche per i Dark Ages l’occasione è molto particolare, per non dire praticamente unica. La prog metal band veronese infatti tornerà nel giro di pochi giorni sul palco del Colony per replicare l’opera rock “Teumann”, già andata in scena con successo la scorsa estate. Nel tempo a sua disposizione quindi, la band propone una selezione del repertorio tratto dai due album che compongono l’opera rock, e sono raggiunti sul palco dal alcuni personaggi che la interpretano, proponendo quindi una breve sintesi dell’opera. La situazione più “libera”, associata alla presentazione di un brano nuovo e al debutto sulle scene del nuovo bassista, ci fanno vedere una band più disinvolta e scatenata in scena rispetto al solito, con un guadagno notevole del livello (già alto in generale) della performance.
Gli Anticlockwise conoscono ormai bene il palco del Colony, sono a loro agio e lo mostrano senza problemi, regalando ancora una volta ai fan un’esibizione dinamica e completa, piena di energia e coinvolgente.
Si chiude alla grande (ma poi ci sarà ancora tempo per una jam session e per l’estrazione dei premi della famosa sottoscrizione) con i White Skull, che non hanno nessun problema a coinvolgere i presenti con le loro sonorità trascinanti e i una selezione dei loro cavalli di battaglia più noti, fra cui non manca, è quasi inutile dirlo, una lunga versione di “Asgard” a ultimare il quadro.