Orianthi – Recensione: Rock Candy

Virtuosa chitarrista australiana di origini greche, Orianthi Panagaris è un’artista che – nonostante l’età relativamente giovane – può già vantare una serie di collaborazioni di assoluto peso (Michael Jackson, Carlos Santana, Carrie Underwood ed Alice Cooper, solo per citarne alcuni) che le hanno permesso di crescere e maturare bruciando per così dire le tappe. Attiva su Tik Tok (dove il suo brano “According To You” ha totalizzato quasi cento milioni di visualizzazioni) ed autrice di quattro album in studio ed uno dal vivo che ho personalmente recensito in termini più che positivi, Orianthi ritorna oggi con un nuovo lavoro, per il quale si è avvalsa del supporto di Jacob Bunton, produttore (con una lista interminabile di collaborazioni che spaziano da Steven Adler a Mariah Carey, da Steven Tyler a Smokey Robinson, da Akon a Pop Evil), premiato compositore e qui esecutore delle parti di chitarra, basso, tastiera, piano e violino. I soli trenta minuti di durata dell’album – ai quali vanno peraltro sottratti tre anonimi minutini spesi tra intro ed outro – sembrano volerci anticipare che “Rock Candy” sarà un viaggio improntato più alla qualità che non alla quantità, ed effettivamente anche questa nuova uscita si caratterizza per quella bella intensità che avevo già avuto modo di apprezzare tra i solchi di “Live From Hollywood”.

Se dal punto di vista stilistico le coordinate rimangono quelle di un blues rock radiofonico, il dinamismo e l’intensità con i quali il genere viene rivisitato e riproposto rendono l’ascolto divertente e coinvolgente, con gli assoli di chitarra che – lungi dal rappresentare un elemento invasivo o catalizzatore di eccessiva attenzione – rappresentano comunque la classica ciliegina sulla torta in grado di attirare un’ulteriore fetta di pubblico. La combinazione di ritmiche blues, ritornelli di buona presa e virtuosismi potrà non costituire una proposta di per sé innovativa, ma non c’è dubbio che anche questo nuovo disco possiede un’impronta personale ed attuale (“Witches & Devil”), anche grazie all’uso dell’elettronica ed alla capacità dell’artista australiana nelle vesti di cantante (“Void”): in questo senso i suoi talenti appaiono ben utilizzati e valorizzati con intelligenza, dal momento che l’esecuzione è sempre sicura ed in controllo (“Fire Together”, “Getting To Me”), sempre bilanciata tra parti cantabili ed altre di puro ascolto, sempre femminile ma allo stesso tempo graffiante e dotata di evidente piglio (“Red Light”). Al punto da ricordare in alcune delle sue parti uno dei migliori dischi hard rock dell’anno che si sta chiudendo, “Gifts From The Holy Ghost” di Dorothy. Non mancano infine episodi acustici di bella intensità (“Living Is Like Dying Without You”) ed altri ancora di natura felicemente pop (“Where Did Your Heart Go”) che, anziché deteriorare l’impronta rock del disco, ci mostrano un’Orianthi più dolce, a tratti perfino spensierata, ma altrettanto sicura dei suoi mezzi e del suo songwriting.

A patto di non considerare il genere leggero che “Rock Candy” interpreta con così tanta classe come un limite, questa nuova uscita conferma il talento di un’artista duttile e multiforme, la cui musica nasce sempre da un’ispirazione interessante e da un’intuizione che vale la pena sviluppare. Paradossalmente, se un rimpianto c’è, è quello di non poter assistere ad un utilizzo ancora più esteso delle capacità che la Panagaris porta in dote con disarmante naturalezza. E come in quegli ottimi ristoranti nei quali vengono servite microporzioni in piatti enormi e per la maggior parte desolatamente vuoti, questa nuova uscita appaga il gusto ma non distrae dallo spazio – e dai minuti – che avrebbe potuto riempire in modo sicuramente interessante, viste le solidissime premesse e le ripetute conferme. Ed a forza di distillare e centellinare, finisce che usciti dal ristorante greco andiamo a mangiarci una piadina al chiosco, mentre ci interroghiamo sul vero senso di questo disco. Anch’esso buono finchè si vuole, però.

Etichetta: Frontiers Music

Anno: 2022

Tracklist: 01. Illuminate (Part I) 02. Light It Up 03. Fire Together 04. Where Did Your Heart Go 05. Red Light 06. Void 07. Burning 08. Living Is Like Dying Without You 09. Witches & The Devil 10. Getting To Me 11. Illuminate (Part II)
Sito Web: facebook.com/Orianthi

Marco Soprani

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Folgorato in tenera età dalle note ruvide di Rock'n'Roll dei Motorhead (1987), Marco ama fare & imparare: batterista/compositore di incompresa grandezza ed efficace comunicatore, ha venduto case, lavorato in un sindacato, scritto dialoghi per una skill di cucina e preso una laurea. Sfuggente ed allo stesso tempo bisognoso di attenzioni come certi gatti, è un romagnolo-aspirante-scandinavo appassionato di storytelling, efficienza ed interfacce, assai determinato a non decidere mai - nemmeno se privato delle sue collezioni di videogiochi e cuffie HiFi - cosa farà da grande.

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