Orianthi – Recensione: Live From Hollywood

Quello della cantante e chitarrista australiana Orianthi Penny Panagaris (in arte semplicemente Orianthi) è un caso per certi versi curioso: nata nel 1985, questa artista ha avuto una scintillante prima parte di carriera che l’ha vista incidere giovanissima per Geffen Records e suonare con Michael Jackson, Carlos Santana, Carrie Underwood ed Alice Cooper – hai detto cotica! – salvo poi tornare alla ribalta ai giorni nostri grazie ai milioni di riproduzioni e visualizzazioni ottenute su Spotify e TikTok, rispettivamente. Insomma, un perfetto esempio di trasversalità e adattamento ai nuovi linguaggi, grazie al quale il nome di Orianthi rimane rilevante e proiettato all’uscita di un nuovo studio album per Frontiers in pubblicazione nella seconda parte dell’anno. A fungere da antipasto ed ingannare l’attesa, nelle stesse parole della casa discografica italiana, è un live registrato a Gennaio presso il Bourbon Room di Hollywood, locale iconico situato sulla Walk Of Fame losangelena.

Presentato nel doppio formato CD/DVD e Blu Ray, una scelta che sottolinea l’importanza quasi imprescindibile dell’aspetto visuale del prodotto, “Live From Hollywood” si compone di undici tracce che attingono prevalentemente dal recente “O” senza tuttavia trascurare alcune hit del passato (tra le quali una “According To You” diventata ormai virale e qui purtroppo funestata da un paio di sibili). Accompagnata da Nick Maybury e Carmen Vandenberg alla chitarra, Justin Andres al basso, Michael Bearden alle tastiere e Glen Sobel alla batteria, l’artista di origini greche è protagonista di un’interpretazione avvolgente ed appassionata (“Blues Won’t Leave Me Alone”), molto più rockeggiante ed intensa di quanto le dimensioni relativamente contenute del locale non lascerebbero anticipare. Dalla durezza del basso all’incisività della ritmica (“Contagious”), quello di Orianthi è un hard rock che trascende un distinzione maschile/femminile alla quale – forse – dovremmo imparare a disabituarci. Da questa fredda serata di Gennaio si alzano verso il cielo della California undici brani capaci di spalmare cattiveria e croccantezza quasi grunge su uno strato di blues (“Sinners Hymn”), su una base classic più tradizionale (“Think Like A Man”, “Impulsive”) oppure ancora su una linea di basso che scorre sinuosa tra assoli, stacchi ed atmosferici silenzi (“Blow”). La forte presenza delle chitarre, sempre supportate dalla brillante sezione ritmica di Andres/Sobel, è certamente uno degli elementi caratterizzanti di un disco ben registrato e che non si perde in fronzoli, lunghi applausi o inutili discorsi: al contrario, “Live From Hollywood” riesce a convogliare la sua energia live senza gli artifici retorici tipici di questo tipo di produzioni, limitando i ringraziamenti ad un timido thank you so much al termine di ogni brano e preferendo fare affidamento sulla bravura dei suoi esecutori (Orianthi è impeccabile e graffiante anche nelle vesti di cantante, come nella tirata “What’s It Gonna Be”), così come sulla performance asciutta che ne è diretta espressione. Gli assoli, in particolare, regalano sempre un buon mix di tecnica e passione (“Heaven In This Hell”), rappresentando con efficacia la natura di questo disco, quella di un bello spettacolo catturato nel momento ed ora riproducibile nei salotti degli appassionati per un numero infinito di volte.

Grazie alla qualità della produzione, alla buona varietà dei suoi registri ed alla duttilità della sua principale interprete, capace di declinare il rock al femminile con straordinaria autorevolezza, “Live From Hollywood” è un prodotto sobrio ma allo stesso tempo di grande energia e sostanza, che potrebbe piacere tanto agli amanti delle esecuzioni dal vivo quanto agli estimatori della perfezione ottenibile in studio. Se il compito di un appetizer è quello di stimolare l’appetito e risvegliare la fame, l’obiettivo di questo quinto disco della Panagaris può dirsi pienamente centrato: non solo ci troveremo dentro almeno una parte di quella magia compresa tra Hollywood e Sunset Boulevard, ma volenti o nolenti ci troveremo ad attendere con curiosità il nuovo materiale di un’artista giovane ma esperta, che ha evidentemente ancora molto da dire e da suonare.

Etichetta: Frontiers Music

Anno: 2022

Tracklist: 01. Contagious 02. Sinners Hymn 03. Heaven In This Hell 04. Think Like A Man 05. You Don't Wanna Know 06. What's It Gonna Be 07. Blow 08. Impulsive 09. Blues Won't Leave Me Alone 10. According To You 11. How Do You Sleep
Sito Web: facebook.com/Orianthi

Marco Soprani

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Folgorato in tenera età dalle note ruvide di Rock'n'Roll dei Motorhead (1987), Marco ama fare & imparare: batterista/compositore di incompresa grandezza ed efficace comunicatore, ha venduto case, lavorato in un sindacato, scritto dialoghi per una skill di cucina e preso una laurea. Sfuggente ed allo stesso tempo bisognoso di attenzioni come certi gatti, è un romagnolo-aspirante-scandinavo appassionato di storytelling, efficienza ed interfacce, assai determinato a non decidere mai - nemmeno se privato delle sue collezioni di videogiochi e cuffie HiFi - cosa farà da grande.

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