Metallus.it

Onslaught – Recensione: Generation Antichrist

Contrariamente a quanto sostenuto da una diffusa vulgata la minestra riscaldata spesso è piuttosto buona, tanto che nel metal e nelle sue ramificazioni l’usanza di riproporre più o meno la stessa cosa, ravvivandola con una spruzzata di modernità nel suono, sta funzionando ormai da un paio di decenni. In questa materia gli Onslaught hanno dimostrato di saperci fare sin dal loro album di rientro, il valido “Killing Peace” e con questo nuovo “Generation Antichrist”, nonostante l’ennesimo stravolgimento della line-up che ha visto anche la sostituzione di Sy Keeler nel ruolo di cantante, la formula non cambia di una virgola.

Quello proposta dalla band di Nige Rockett è un solido e classicissimo thrash metal di vecchia scuola, con molti riferimenti nel riffing del thrash bay area, ma con una furia esecutiva che rimanda alla scena mittel-europea. Un canovaccio che funziona bene e che anche qui mostra tutte le sue qualità (e tutti i suoi limiti). Davanti a canzoni dal tiro innegabile e dalla struttura catchy come “Strike Fast, Strike Hard” o la ritmata “Bow Down to The Clowns” è innegabile che l’appassionato del genere si lascerà trascinare. La incalzante title track o la velocissima e slayer-oriented “Religiousuicide” non sono certo da meno e mostrano quanto David Garnett sia un ottimo interprete, rabbioso e graffiante al punto giusto. Quando si potrà tornare a suonare con una certa continuità è immaginabile che questa formazione potrà dare delle belle soddisfazioni a tutti i fan.

Tutto bello, se non fosse che un album così strutturato poggia la sua fruibilità su una marcata prevedibilità nel songwriting, elemento che porterò probabilmente chi ha ascolti variegati ad accotonarlo velocemente, alla ricerca magari di qualcosa di più stimolante. Per chi invece di certi riff e di certe costruzioni ritmiche non ne ha mai abbastanza gli Onslaught restano una delle band che la famosa minestra la riscalda meglio. E con il ritiro degli Slayer hanno certamente guadagnato un altro posto in graduatoria.

Exit mobile version