Onelegman – Recensione: Do You Really Think This World Was Made For You?

Dopo un demo, un EP autoprodotto e il debutto sulla lunga distanza “The Crack” (2011) i OneLegMan, quartetto della zona di Reggio Emilia, giunge alla seconda opera, questo “Do You Really Think This World Was Made For You?” su Buil2Kill Records: un concept ben radicato nel territorio di provenienza, che parla di come la gente vive e interpreta il tema del cambio attraverso le grandi tragedie che lasciano un segno nelle loro vite (riferimento al terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna nel 2012).

Una produzione sontuosa, opera della registrazione e del mixing della DysFUNCTION nonchè del mastering di Alessandro Vanara accompagna tutti e dieci i brani di questo lavoro. Il suono potente che scaturisce fin dalle prime note di “Freak”, dove si palesano già il modo di cantare di Cristian Ceccardi e la sua scelta di doppiare le voci (reminiscenze degli Alice In Chains, come effetto finale), la ritmica tellurica ad opera di Luca Bertani al basso e Riccardo Pinotti alla batteria e la fiammante sei corde di Riccardo Sassi che macina accordi e riff in maniera instancabile.

Un alternative metal, progressive per via delle varie suggestioni che accompagnano i brani (definite dai OneLegMan “Cappelletti Metal”, omaggio alla tradizione culinaria della zona) come in “OneLegDance”, una marcetta fischiettata che diventa un blues ‘n’ roll bastardo o in “Bricks And Concrete” che richiama alla mente gli Alter Bridge più pesanti. La cura che il gruppo mette nelle melodie, vocali e strumentali, è veramente da applausi e la si può toccare con mano in “Rundown”, uno dei brani migliori grazie anche all’assolo semplice e suggestivo, e in “Colors” con quel suo inizio di chitarra con chorus e il cantato che vola su livelli altissimi.

Anche le soluzioni ritmiche ricercate hanno un certo rilievo in questo CD: la più lenta “Sacred Love”, sincopata e col ritornello dispari, gli scatti nevrotici di “Deconstruction” (con un inizio pesante e un assolo metal purissimo), i raddoppi di batteria che fanno da contrappunto alla parte sospesa con voci e armonici di chitarra in “Obey”.

Un ottimo CD per i OneLegMan, capaci di dimostrare qualità eccelse al servizio della melodia e della buona musica alternativa, riuscendo a coniugare le idee e il “mestiere” in un connubio pressochè perfetto.

Voto recensore
8
Etichetta: BUil2Kill Records

Anno: 2015

Tracklist:

01. Freak
02. OneLegDance
03. Bricks And Concrete
04. Sacred Love
05. Rundown
06. Colors
07. Deconstruction
08. Obey
09. One Step Back
10. This Is Not The End


Sito Web: https://www.facebook.com/onelegmanband/

Fabio Meschiari

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Musica e birra. Sempre. In spostamento perenne fra Asia e Italia, sempre ai concerti e con la birra in mano. Suonatore e suonato, sempre pronto per fare casino. Da Steven Wilson ai Carcass, dai Dream Theater ai Cradle of Filth, dai Cure ai Bad Religion. Il Meskio. Sono io.

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