Probabilmente sono in molti ad essersi accorti dell’onestà artistica di una band come Neurosis, con il passare del tempo. Accanto ad un filone che ha dato vita a quello che oggi rappresenta un’intera branca di musica pesante hanno sempre percorso una strada personale ed apparentemente chiara. Neurosis rappresenta la vita, nella visione in particolare di Steve Von Till, anima (dannata?) artisticamente volta a mettersi a nudo nei pensieri trasformati in musica. Dall’altra parte, il Cigno ha deciso di porre in essere una collaborazione per un progetto assolutamente curioso e auspicato da più parti. Jarboe unisce le forze, negli inferni privati, nelle visioni distorte (ma ne siamo poi tanto sicuri?) di un disco che non porta titolo ma riassume l’orrore tradotto in note.
Un disco sinistro, inquietante, anche se non portatore di una violenza diretta. Assolutamente fuori dagli schemi sia a livello di costruzione che di esecuzione, un punto di incontro che arriva dove il dito Neurosis punta quando si sporca meno di tribale e diventa atmosfera, un disco che avvolge con una carica maligna e inquietante, teso a rappresentarsi più che a raccontarsi con pennellate vivide e poco serene. Dopo aver ridefinito l’hardcore, che sia giunto il momento di ridefinire il gotico?
Probabilmente è trovandoci di fronte a dischi come questo che riusciamo ad intravedere alcuni spiragli di nuovo, anche nel fango di linee che sembrano rubate alla più depressa PJ Harvey o alla meno autocelebrativa Diamanda Galas. Nei testi una spiritualità malata e straniante, molto più decadente di tutto ciò che hanno voluto farci passare per gotico negli ultimi tempi. Un disco horror, si diceva, in bianco e nero, severo nell’assenza di colori e di luce, semplicemente splendido. Il discorso fondamentale, in casi come questo, è che nessuna delle due leggende prende il sopravvento, l’anima Neurosis e l’anima Swans convivono in un appartamento perduto nelle braccia di un posto senza Dio, fra un’Ave Maria in latino e abbandoni al nulla (“I’m naked and I’m empty But I can’t absorb this void. Even ad I sleep, I feel you eat my heart”, da ‘Seizure’) così come si conclude questo lavoro. Abbandonarsi al nulla, con uno dei dischi in assoluto più interessanti dell’anno in corso.
Evento unico, forse irripetibile, così trasversale da riuscire ad imporsi non solo a chi già conosce sia Neurosis che Swans, ma anche a tutti coloro che davvero hanno voglia di intingersi nelle acque scure del deliquio dei sensi in completa perdizione. Lasciamo, questa volta, perdere proprio tutto il resto.
Etichetta: Neurot / Goodfellas Anno: 2003 Tracklist: 01. Within 02. His Last Words 03. Taker 04. Receive 05. Erase 06. Cringe 07. In Harm's Way 08. Seizure |