Secondo album della trilogia transilvana “Zi” segna il ritorno dei Negura Bunget ad un anno di distanza dal precedente “Tau” (recensione) il quale ha dato il via all’opera.
Come addentrandosi in una foresta le atmosfere diventano ancor più primordiali quasi a cercare l’unione con le radici della terra natia, rappresentata dai rami che vanno ad incoronare nell’artwork Negru, unico superstite della formazione originale.
L’ipnotico intro “Tul-ni-că-rînd” (video ufficiale) è il preambolo di un disco che gioca tra luce e oscurità in cui sono ancor più accentuati i passaggi folk, è l’evocativo minimalismo che fa da contraltare a ciò che rimane del black metal in seno alla band. Tra i flauti e le sonorità progressive “Gradina Stelelor” giunge ai blastbeats e l’epicita di cui i Negura Bunget sono capaci. Forse quello che manca a “Zi” sono quei riff memorabili che vanno ad identificare il singolo brano. Ad esclusione di “Baciul Moșneag” la band, come già detto, punta sull’atmosfera nel suo complesso piuttosto che al brano immediato.
Il folk della terra natia è poi esplorato a piene mani in “Stanciu Gruiul” (video ufficiale), una ballata moderna e ci porta alla lunga e conclusiva “Marea Cea Mare”. Il brano in questione risulta il picco di questo “Zi” con le sue atmosfere pinkfloydiane è un’onirica traversata in cui è l’alternanza di voce maschile e femminile a farla da padrone.
“Zi”, come altri lavori della band romena, riescono ad esprimere il loro potenziale solo con l’ascolto completo dell’album. I Negura Bunget proseguono il viaggio che li porta a trascendere le barriere dei generi creando qualcosa di unico, non immediato, ma sicuramente di inequivocabile valore.
Voto recensore 7,5 |
Etichetta: Prophecy Productions Anno: 2016 Tracklist: 01. Tul-ni-că-rînd (Horn-ing) 02. Grădina stelelor (Garden of Stars) 03. Brazdă dă foc (Furrow of Fire) 04. Baciul Moșneag (The Old Shepherd) 05. Stanciu Gruiul (Stanciu Gruiul) 06. Marea Cea Mare (The Vast Sea) Sito Web: www.negurabunget.com |