Nanowar Of Steel: Live Report e foto della data di Reggio Emilia

Quella che volge al termine è stata di sicuro un’estate ricca di gratificazioni per i Nanowar Of Steel. Basta guardare l’elenco più che consistente di date live che li hanno portati a percorrere in lungo e in largo la penisola, ma non solo (basta pensare alla loro partecipazione al Summer Breeze Festival e al Bloodstock Open Air), per farsene un’idea. Non ci si poteva lasciar sfuggire l’opportunità, quindi, di ritrovare la band dal vivo, cresciuta e maturata, nell’ambito della loro esibizione alla prima serata della Festa Provinciale dell’Unità che si tiene al Campovolo, alle porte di Reggio Emilia. Una zona che molti fan del metal dovrebbero conoscere, se si pensa ai molti concerti visti al Tempo Rock di Gualtieri, un locale storico a un tiro di schioppo da qui, gone but not forgotten, come si dice a volte.

Il contesto in cui si svolge il concerto è ottimale sotto tutti i punti di vista: il palco ha le dimensioni giuste per accogliere l’evento, gli spazi sono più che adeguati e sono pronti per accogliere tutti i tipi di pubblico, dagli appassionati che si incollano alla transenna e non la mollano fino alla fine, ai semplici curiosi che si spiaggiano su una delle panche sul fondo dell’area e ascoltano con fare distratto. L’atmosfera generale, rilassata e allegra, non è però sinonimo di trascuratezza. I Nanowar Of Steel entrano sul palco introdotti dal loro Requiem per Gigi Sabani, dove il volto del popolare personaggio televisivo appare montato su immagini iconiche come i ritratti di Jim Morrison, Mozart e Che Guevara. Poi si parte alla grande, con un’alternanza continua fra brani vecchi e nuovi. Da “La Maledizione di Capitan Findus” a “La Polenta Taragnarock”, passando per “Uranus” e “Scugnizzi Of The Land Of Fires”, e avanti così, con quel giusto mix fra demenzialità, metal e riferimenti al mondo attuale. Non possono mancare, come ovvio, i brani più noti della band, primo fra tutti “Norwegian Reggaeton”, ma anche “Valhalleluja” e l’inno di Feudalesimo E Libertà. I Nanowar Of Steel, comunque, non sono solo testi irriverenti e maschere da barbagianni. Se si presta un po’ di attenzione si ritrovano riferimenti ad altri generi musicali, come quello di “Bella” (dal musical di Notre Dame De Paris) in “And Then I Noticed She Was A Gargoyle”. Durante “Il cacciatore della notte” la band incita il pubblico a lanciarsi nel “Wall of love”, una variazione del wall of death, in cui invece che spingere il vicino lo si abbraccia, e più avanti durante il live si cita l’evento cult dell’estate, il Burzum Beach Party (sì, avete letto bene).

Una serata divertente, leggera, per tutti, organizzata nel migliore dei modi e preludio a un finale d’estate che lascia il sorriso su chi ha potuto prendervi parte.

anna.minguzzi

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E' mancina e proviene da una famiglia a maggioranza di mancini. Ha scritto le sue prime recensioni a dodici anni durante un interminabile viaggio in treno e da allora non ha quasi mai smesso. Quando non scrive o non fa fotografie legge, va al cinema, canta, va in bicicletta, guarda telefilm, mangia Pringles, beve the e di tanto in tanto dorme. Adora i Dream Theater, anche se a volte ne parla male.

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