Rotten Sound – Recensione: Murderworks

C’è poco da dire. Un macello. Ecco cosa combinano questi finnici in meno di mezz’ora lanciata a “manetta” sui fili di una violenza insensata e gratuita. Attivi dal 1994, Rotten Sound colpisce ancora, secco e duro. Non si scherza e non ci si capacita della furia annichilente di una rabbia tradotta in musica e/o rumore. Quattordici colpi, efferati e sostanzialmente atti ad assecondare le impennate di rabbia di una bestia feroce, estremi e chirurgici, ignoranti quanto basta nel loro turbinio di note. Tecnica e violenza, travestite da assassinio, ferale assalto che parte con ‘Targets’ e si rivela letale già dai primi trenta secondi per implodere lungo tutto il lavoro e lasciare soltanto tracce di sangue e brandelli di carne al termine di ‘Agony’ ultimo colpo sparato dal gruppo in seno ad un estremo che non è brillante come quello di Agoraphobic Nosebleed a livello concettuale, ma rappresenta una degna risposta a tutti coloro i quali ancora non hanno placato una sete che di sola violenza è stata destata. Impossibile solamente tentare di entrare nei dettagli dei quattordici fendenti: sarebbe come analizzare grammaticamente un’invettiva di insulti urlata a squarciagola , ma provate a mettere il volume al massimo, selezionare ‘IQ’ e successivamente provare a compilare uno di quei test psicologici per misurare (appunto) il quoziente intellettivo. Si riservano sorprese e ricchi premi per tutti coloro che giungeranno al completamento della prova. Con il santino dei Carcass in tasca e tanta rabbia dentro mentre nell’impianto stereo è rimasto chissà per quale motivo, un cd di Nasum. Per qualche oscuro motivo, giunto al termine del disco, il display del cd lascia lampeggiare due parole: “Grind Inferno”. Adesso immaginateli dividere un palco italico con i Cripple Bastards e il gioco è fatto.

Voto recensore
7
Etichetta: Deathvomit / Self

Anno: 2002

Tracklist: Targets
Void
Revenge
Lies
Doom
IQ
Insects
Seeds
Suffer
Obey
Edge
Lobotomy
Insane
Agony

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