Sarà pur vero, come ha ribadito più volte lo stesso Lemmy, che i dischi dei Motorhead sono tutti uguali, ma rimane il fatto che qualche volta la ricetta viene meglio e altre volte esce più ispida. Dopo un disco davvero ben riuscito come “Aftershock” e i tanti problemi avuti in questi ultimi anni dall’iconico leader era lecito attendersi un piccolo passo indietro. Ed in effetti “Bad Magic” non ci pare raggiungere la elevata qualità d’insieme del precedente disco, anche e soprattutto perché la voce di Lemmy rimane, anche in studio, meno graffiante e aggressiva del solito.
Per il resto ci troviamo, prevedibilmente, ad ascoltare più o meno la stessa cosa che abbiamo avuto in pasto nelle ultime due decadi, anche perché ancora una volta, come per tutti gli ultimi dieci anni, il produttore è Cameron Webb e ben poco è cambiato anche dal punto di vista della tipologia di sound (in questo caso, meno male, visto che la collaborazione funziona decisamente bene).
Di certo con una macchina come Mikkey Dee a spingere il tutto il risultato è comunque dotato di tiro ritmico pazzesco e piazzare subito all’inizio song di bella resa come “Victory Or Die” e “Thunder & Lightning” aiuta a farsi una buona idea dell’insieme.
Per un fan ci sarà quindi di che godere, visto che bene o male gli standard classici della band ci sono tutti, compreso un brano brillante come “Shot Out All Your Lights”, ritmicamente più elaborato della media e dotato di un bel ritornello, o il grovettone ballabile di “The Devil” e lo speed rock classicissimo di “Evil Eye”, sempre la solita solfa, ma comunque divertente e altrettanto tipicamente Motorhead quanto i copricapi inusuali di Lemmy.
La seconda parte del disco ci pare invece perdere qualche punto, visto che bene o male ci troviamo ad ascoltare song che ripetono in chiave meno riuscita la formula nota e che le ballate, in questo caso “Till The End”, non sono il forte della band. Si chiude con una cover, che in questo caso è “Symphaty For The Devil”. Qui proposta in una versione non stravolta, ma sufficiente personalizzata dal poterci sentire il marchio Motorhead. Da annoverare quindi tra le riproposizioni riuscite.
Nel suo complesso “Bad Magic” è comunque un disco piacevole, anche se forse qualche punta in più sarebbe stata necessaria per poterlo annoverare tra i dischi migliori della band. Aspettarsi di più sarebbe però stato forse pretendere troppo.
ben riuscito “Aftershock”??? allora questo mi piacerà senz’altro di più
Un altro grande album dei Motorhead, se poi consideriamo che Lemmy ha quasi 70 anni è eccezionale, un consiglio al promoter italiano siccome lui patisce l’ altitudine il concerto di Trento lo si può spostare a Genova o almeno a una altitudine inferiore, altrimenti si rischia che il concerto non si svolga.