Moonspell – Recensione: Hermitage

I portoghesi Moonspell negli anni hanno sempre prodotto album di buona fattura e sicuramente coinvolgenti, passando da momenti più tirati a momenti più di atmosfera, senza mai però replicare i due capolavori che sono i primi album, “Wolfheart” e “Irreligious”.

Come ammette anche il cantante Fernando Ribeiro, dopo quasi 30 anni la band è entrata nella fase finale della carriera e quindi siamo, purtroppo, di fronte ad una delle ultime tappe del viaggio di questo straordinario gruppo.

L’album inizia con “The Greater Good”, canzone con sonorità moderne ed eteree, forse un inizio un po’ troppo rilassato, soprattutto per le linee vocali che si incattiviscono solo sul finale, la seguente “Common Prayers” inizia sulla stessa linea, più classica della precedente ma comunque un po’ troppo rilassata rispetto alle aspettative.

“All Or Nothing” è un brano che inizia con una parte acustica che sfocia in un rock ipnotico sicuramente interessante in senso assoluto ma alla lunga un po’ ripetitivo; dobbiamo arrivare al quarto brano, “Hermitage” per sentire un po’ di aggressività con una prova un po’ anomala di Fernando Ribeiro per un brano che finalmente profuma di Moonspell. 

“Entitlement” è di nuovo un po’ lenta ma con alcuni spunti decisamente d’atmosfera e coinvolgenti, così come la strumentale “Solitarian” che ci porta in un mondo sognante per un brano che sale di intensità durante l’ascolto.

Decisamente superiore a tutti gli altri l’epica “The Hermit Saints”, che se da una parte strizza l’occhio alle origini della band dall’altra pesca a piene mani dallo stile dei Bathory per un risultato veramente da brividi impreziosito da una prova alla voce veramente grandiosa.

Andiamo a chiudere con “Apophthegmata” che ha parecchi spunti interessanti ma impiega troppo tempo ad ingranare, “Without Rule” che rimane un pezzo piuttosto anonimo per la prima metà per poi andare a crescere e infine l’outro strumentale d’atmosfera “City Quitter”.

Insomma, come affermano gli autori è un disco sincero e in effetti in sé non è per nulla brutto, purtroppo però, i fan della prima ora del gruppo di Lisbona, escludendo qualche momento più coinvolgente, rimarranno delusi rispetto ai fasti del passato. 


Etichetta: Napalm Records

Anno: 2021

Tracklist: 01. The Greater Good 02. Common Prayers 03. All or Nothing 04. Hermitage 05. Entitlement 06. Solitarian 07. The Hermit Saints 08. Apophthegmata 09. Without Rule 10. City Quitter (Outro)
Sito Web: https://www.moonspell.com/

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