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Memphis May Fire – Recensione: This Light I Hold

A distanza di due anni dal precedente album, gli americani Memphis May Fire dimostrano di essere più attivi che mai ritornando sulle scene con “This Light I Hold“, quinto lavoro nella carriera della band.

Composto da tredici brani, di cui due vantano collaborazioni importanti, il lavoro, di facile ascolto, risulta essere fresco, particolarmente accattivante e disimpegnato, ma purtroppo con un declino nella parte aggressive.

Lo stile, che negli anni è andato a migliorarsi a livello di produzione, conserva quella buona parte melodica, che tanto piace e fa leva su un pubblico giovane, unita a quella più pensate, con un cantato a cavallo tra growl e screamo che ben si coadiuva con la ritmica. Se per i lavori precedenti il clean veniva utilizzato quasi esclusivamente nei ritornelli, in questo nuovo lavoro ahimè si assiste ad un inversione di marcia che non fa che banalizzare una band attenta ad un unire alternative, metal ed elettronica.

Carry On“, singolo anticipatore dell’album, è un pezzo di facile lettura, che non dimostra di avere grandi peculiarità tecniche, ma che è dotato di un ritornello piuttosto accattivante, ben studiato, e di forte presa sul pubblico.

This Light I Hold“, titletrack e secondo estratto, vede la partecipazione di Jacoby Shaddix, frontman dei Papa Roach, che paradossalmente risulta essere più incisivo su questo pezzo che su molti altri composti e suonati con la sua band.

Not Over Yet”, eseguito insieme a Larry Soliman, ex membro degli ormai passati My American Heart, è un brano che, senza infamia e senza lode, si fa ascoltare senza stupire particolarmente. Piuttosto piatto nell’esecuzione, risulta essere più un riempitivo che un brano che vanta una grande collaborazione.

This Light I Hold” è un album sicuramente ben prodotto, ben suonato e ben eseguito, impattante per chi ha voglia di passare da un genere musicale più mainstream ad uno più alternativo, ma che risulta essere abbastanza deludente per coloro che negli anni hanno saputo apprezzare il lato aggressivo della band.

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