Se si osserva con un minimo di attenzione la copertina di questo libro della casa editrice Hoepli, si noteranno subito alcuni titoli che ornano i solchi dell’immagine principale, che raffigura un vinile stilizzato con solchi bene in evidenza. I titoli sono quelli di alcuni dei brani più celebri di cinquanta anni di storia del metal, fin dai suoi albori, quando ancora non si parlava di metal ma di hard rock. Ecco, già questo dettaglio ci fa capire che il volume che abbiamo di fronte si caratterizza per la dovizia di particolari e per l’attenzione rigorosa verso i generi trattati.
Come intuiamo dal titolo, “La storia di Hard Rock & Heavy Metal” è in sostanza un saggio che racconta oltre cinquanta anni di vita dei nostri generi preferiti. La trattazione, però, è articolata in modi diversi, così che ciascun lettore possa decidere come affrontare il testo. Si può fare nel modo più semplice, e quindi seguire l’andamento cronologico delle vicende, dagli albori del genere alle ultimissime uscite discografiche, dalla prima all’ultima pagina. Si può saltare di palo in frasca e andare a consultare i moltissimi approfondimenti che costellano le pagine del volume e che non riguardano solo i gruppi ma anche aspetti più tecnici, come le strumentazioni usate, aneddoti, misteri insoluti, e così via. Si possono seguire i piccoli approfondimenti su band meno conosciute o finite proprio nel dimenticatoio, per cui il libro può (e deve) diventare un modo per ampliare i propri orizzonti musicali. Oppure, quelli che si ritengono già preparati a sufficienza sulla storia passata possono approfondire, nella seconda parte del libro, tutte le correnti più moderne che interessano il metal dagli anni novanta in poi. Per noi che magari abbiamo vissuto quel periodo, potrebbe trattarsi di notizie già risapute, ma tra ripassi e altri approfondimenti, è impossibile non trovare qualcosa di nuovo. Il libro è diviso in nove macro capitoli e alla fine di ciascuno si trova anche un compendio della discografia essenziale per comprendere gli argomenti di cui si è appena letto; anche questa può diventare un’occasione di ripasso o di approfondimento, a seconda del proprio livello di conoscenza.
E’ impossibile concentrare in poche righe un volume di oltre quattrocento pagine, per cui questi vogliono essere solo degli stimoli per invogliare alla lettura, non un riassunto esaustivo. Un altro valore aggiunto è, senza dubbio, l’approfondimento ricco che interessa il metal italiano, anche qui dalle origini ai giorni nostri, partendo dal progressive rock per arrivare alle riviste del settore. Il tutto, inoltre, è scritto con un linguaggio semplice, diretto, ma anche curato nei minimi dettagli, un’associazione che rende la lettura piacevole in ogni momento, e non importa se si sta parlando dell’incidente stradale in cui fu coinvolto Malmsteen o di come i Dream Theater liquidarono Derek Sherinian.
Non si scherza, quindi. A parte un plauso meritatissimo ai due autori, che hanno dimostrato di possedere conoscenza dei contenuti, padronanza di linguaggio e che riescono a non annoiare un secondo, questo libro diventa uno dei “must” di chi, oltre ad amare la musica di un certo tipo, vuole andare oltre e grattare la superficie. Tra storia, curiosità, approfondimenti musicali, discografie ragionate, documentari, copertine celebri e caccia alla band sconosciuta, è impossibile non appassionarsi alla lettura.