Alcuni anni fa il giornalista americano Chuck Klosterman pubblicò un libro intitolato “Killing Yourself To Live”, in cui raccontava un viaggio coast to coast negli Stati Uniti alla ricerca di alcuni tra i luoghi dove si sono svolti drammi legati alla storia del rock, dal Chelsea Hotel a Seattle passando per il The Station e il luogo dell’incidente aereo dei Lynyrd Skynyrd. “Rock Tombstones” intende fare ancora di più e tratteggia un viaggio, che può essere frammentato in più parti, attraverso i cinque continenti alla ricerca dei luoghi di sepoltura di moltissimi personaggi che hanno fatto grandi la storia del rock e di tutte le sue derivazioni, punk, dark e metal. Con uno stile asciutto e ridotto all’osso, che non si perde praticamente mai in lungaggini ampollose ma che si limita a una ricostruzione lucida e, per questo motivo, a volte spietata, Luca Fassina ha redatto un elenco, completo anche di coordinate GPS laddove possibile, di indicazioni stradali e di note di comportamento, dei luoghi in cui è possibile recarsi a rendere un ultimo omaggio a molti dei nostri beniamini. I musicisti sono elencati in ordine alfabetico, partendo con Euronymous Aarseth e finendo con Frank Zappa, con un’appendice dedicata ad alcuni musicisti scomparsi più di recente, di cui non si hanno notizie certe sul luogo di sepultura. Per ciascuno di essi sono elencate data di nascita e di morte, poche righe che ripercorrono la carriera del musicista in questione e una ricostruzione degli eventi immediatamente precedenti la sua scomparsa. Per alcuni di questi, come per Dimebag Darrell, Freddie Mercury, Kurt Cobain o Randy Rhoads, le circostante sono ricostruite in modo più dettagliato, un qualcosa che potrebbe sembrare inutile per noi che mastichiamo la materia e conosciamo tutti i nomi a memoria, ma fondamentale per i neofiti che prendessero in mano il libro. C’è volutamente un solo musicista italiano nell’elenco, ovvero Demetrio Stratos, forse per l’eventualità di realizzare, in un secondo tempo, un’altra raccolta, dedicata questa volta, appunto, agli artisti di casa nostra.
Che senso può avere un testo come “Rock Tombstones“, un libro che si può leggere in un paio d’ore tenendosi di fianco il classico pacchetto di Kleenex per asciugarsi gli occhi? Non a tutti, è vero, piace recarsi sui luoghi di riposo dei propri beniamini, indipendentemente dal credo religioso o dal legame che sentiamo con la persona in questione. Per quelli che sono già usi a questa pratica, da fare sempre (è lo stesso autore a ricordarlo) con i dovuti modi e il rispetto per il luogo in cui ci si trova, questa guida può diventare uno stimolo in più, iniziando magari, a meno che non si abbia in programma un viaggio in California, dai posti più vicini a noi e più raggiungibili, come Parigi o Londra. Per chi invece non ama le visite nei cimiteri, ci sono comunque molte occasioni per ricordare i propri beniamini defunti, ad esempio visitando le numerose statue commemorative disseiminate per il mondo, anche queste oggetto di menzione nel volume. In fondo, si tratta solo di due modi diversi di ricordare chi ci ha dato tanto con la propria musica e la propria vita.

Voto recensore 7 |
Etichetta: Tsunami Edizioni Anno: 2018 |