Una data sold out da parecchi mesi, quella dei Deftones prevista al Live Club di Trezzo sull’Adda: nonostante la presenza di altre due band nei dintorni (fra i quali i Puscifer di Mr. Keenan -atteso al varco con il nuovo CD della sua band principale ormai da ere geologiche-), il pubblico ha preferito essere in questa venue per questo concerto, dimostrando un grado di affezione per la band non comune, un pubblico trasversale pronto a scatenarsi nonostante la temperatura tropicale raggiunta durante il concerto.
L’apertura è affidata ai Three Trapped Tigers, terzetto inglese dedito a un post-rock elettronico strumentale che, nonostante la di certo non massima fruibilità riesce a mietere consensi grazie alle commistioni con certa musica facente parte del filone elettronico tout-court e che va a lambire le derive sonore di gente come Squarepusher o Aphex Twin.
I Deftones si presentano sul palco come parte di una forazione calcistica, su due linee rappresentate, da destra a sinistra, da Carpenter, Moreno e Vega con alle spalle Delgado e Cunningham: il biondissimo Chino dimostra di essere in piena forma e balza su e giù dalla piattaforma, così come il massiccio bassista macina metri su metri, muovendosi instancabile, equilibrati dal chitarrista che suonerà per la maggior parte del tempo di fronte al ventilatore che muoverà la sua chioma fluente; la partenza è da brividi, con la doppietta di “Rocket Skates” e “My Own Summer (Shove It)“, accolte da veri boati e sottolineate da coreografie di luci clamorose (un punto di forza, stasera, innegabilmente); l’ultimo “Gore” non è saccheggiato come si penserebbe perchè solo “Prayers/Triangles” e “Rubicon” verranno rappresentate stasera.
La perfezione e l’equilibrio che hanno raggiunto la band è veramente sublime: i chiaroscuri delle varie influenze del gruppo e la capacità di coinvolgere il pubblico durante i pezzi tratti da “Diamond Eyes“, “White Pony” e “Around The Fur” è stata esemplare, trascinando tutti i presenti assiepati in ogni spazio libero del club; il ricordo del compianto Chi e di Prince, recentemente scomparso, emoziona e rappresenta uno dei pochi momenti di scambio “parlato” col pubblico. In realtà stasera parla la musica, parlano le emozioni e la scelta di un palco come questo si rivela vincente per un gruppo adorato dai fan italiani che non vedono l’ora di ritrovare presto questi amici sulle assi di un palco.
Setlist:
Rocket Skates
My Own Summer (Shove It)
Be Quiet and Drive (Far Away)
MX
Swerve City
Rosemary
Diamond Eyes
You’ve Seen the Butcher
Prince
Prayers/Triangles
Digital Bath
Knife Prty
Change (In the House of Flies)
What Happened to You?
Around the Fur
Rickets
Rubicon
Encore:
Root
Engine No. 9