Molti (me compresa) hanno scoperto i Blind Channel dopo la loro esibizione all’Eurovision Festival del 2021, che li ha portati a raggiungere il sesto posto nella finale con il brano “Dark Side”. A maggio il gruppo è passato dalle nostre parti di supporto agli Electric Callboy al Legend di Milano, e ora ritornano nella stessa venue, sold-out da più di un mese per promuovere la loro recente fatica discografica “Lifestyles Of The Sick & Dangerous”!
Una lunga coda ci accoglie al nostro arrivo al Legend, una fila composta da giovanissime fan, alcune accompagnate dai genitori, forse al primo concerto della loro vita, altre scortate dai fidanzati, altre ancora arrivate dalla Finlandia e dall’Inghilterra e che stanno seguendo tutto il tour europeo e questo ci fa capire la portata del nuovo fenomeno chiamato Blind Channel.
LOST SOCIETY
In apertura troviamo i connazionali Lost Society. Una giovane formazione proveniente da Jyväskylä che ha all’attivo ben cinque album in studio. Dai loro esordi prettamente thrash metal la band ha cercato di variegare maggiormente il sound inserendo elementi più groovy e moderni con qualche spruzzata di metalcore. Appena si abbassano le luci un boato li accoglie e con grande sorpresa notiamo che moltissime persone conoscono bene le canzoni del gruppo, non solo la percentuale maschile (in minoranza) presente in sala, ma una buona metà dei convenuti. La band è carica a mille e tutta l’attenzione viene incentrata sul frontman Samy Elbanna, un vero fiume in piena che non si risparmia un attimo e che cerca costantemente il contatto con le prime file.
Hanno poco tempo a disposizione, quindi partono con il botto con la dirompente e nuova “112”, seguita dall’altrettanto aggressiva “Blood On Your Hands”, dove si fa notare la precisa sezione ritmica composta dal bassista Mirko Lehtinen e dall’ex Santa Cruz Tapani Fagerström. Dal nuovo album viene proposta anche la cadenzata “What Have I Done”, molto conosciuta tra i presenti, mentre con “Into Eternity” si prende respiro e quando viene lanciata la bandiera tricolore sul palco il cantante prontamente la prende e ci si avvolge per dimostrare la sua gratitudine verso un pubblico estremamente partecipe, infatti prima della conclusiva “Stitches” afferma che questa è una delle folle più rumorose che abbia mai visto.
Setlist:
01. 112
02. Blood On Your Hands
03. What Have I Done
04. Into Eternity
05. Riot
06. No Absolution
07. Stitches
BLIND CHANNEL
Con un leggero ritardo sulla tabella di marcia salgono sul palco gli acclamati headliner. I sei raggiungono le loro postazioni accolti davvero con entusiasmo dai presenti e di certo non si fanno pregare iniziando il set con una indiavolata esecuzione di “We Are No Saints”, brano in cui le chitarre sono davvero ruggenti e in evidenza. L’adrenalina scorre a mille e la band è un fiume in piena; i due frontman Joel Hokka e Niko Vilhelm Moilanen alternano le loro parti vocali in modo sapiente, sanno essere complici e complementari e trovano sempre i giusti spazi non predominando mai sull’altro. A dare loro manforte l’indiavolato chitarrista Joonas Porko, che non sta fermo un attimo, coadiuvato dall’ottima sezione ritmica composta da Olli Matela e Tommi Lalli e da Aleksi Kaunisvesi alla tastiera, campionatori e percussioni. A guardare le prime file, in cui spiccano decine e decine di cartelli dedicati ai loro beniamini, si può erroneamente pensare di trovarsi ad un concerto di una qualsiasi boy band, ma siamo ben lontani da tutto questo, per fortuna; la formazione di Oulu sciorina un set potente ed aggressivo dimostrando tutta la loro bravura e d’altro canto il pubblico è molto partecipe, pogando saltando e facendo ben sperare nelle nuove leve amanti di queste sonorità.
La scaletta è incentrata sull’ultimo lavoro in studio, da cui vengono estratti ben otto pezzi dove spiccano l’energetica “Don’t Fix Me”, composizione perfetta da eseguire in sede live, “Opinions” in cui gli elementi elettronici si sposano alla grande al sound più moderno, e la più rilassata “Bad Idea”, dove le melodie sono prevalenti sostenute dalla bella dualità vocale dei due frontman. C’è anche spazio per accenni ad alcune cover famose come “Left Outside Alone” di Anastacia e “Rollin’” dei Limp Bizkit, accolte con entusiasmo dai fan. Nella parte finale dello show troviamo la nuova e ruffiana “Thank You For The Pain”, seguita dalla nota “Dark Side”, in cui è impossibile non lasciarsi contagiare dall’energia sprigionata dai sei sul palco. Il pezzo è davvero coinvolgente dal vivo e sancisce la chiusura di un concerto veramente riuscito sotto tutti gli aspetti. I Blind Channel sono davvero pronti a fare il grande salto anche dalle nostre parti e sicuramente questa sera hanno conquistato tutti, anche i fidanzati delle giovanissime che hanno presenziato principalmente per la band di supporto.
Setlist:
01. We Are No Saints
02. Timebomb
03. Alive Or Only Burning
04. Dies Enough For You
05. Don’t Fix Me
06. Opinions
07. Over My Dead Body
08. Autopsy
09. Glory For The Greedy
10. Unforgiving
11. Feel Nothing
12. Bad Idea
13. Left Outside Alone
14. Balboa
15. Thank You For The Pain
16. Dark Side
Ho iniziato ad ascoltarli da circa 10 giorni e come tutti quanti li ho scoperti da “Dark Side” canzone tanto poco originale quanto bellissima che ricorda un po’ la scena alternative rock/metal che si sviluppò tra la fine degli anni ’90 e gli inizi degli anni ’00, ciò non vale solo per questo pezzo ma per tutta la discografia della band.
I Blind Channel hanno un talento enorme e possono essere soprannominati tranquillamente ” I Nuovi Linkin Park” in quanto prendono ispirazione da loro sia per il genere musicale che per il modo di cantare, peccato solo che non abbiano lo stesso successo perché lo meriterebbero in quanto potrebbero far tornare di moda il Nu Metal ma in versione più moderna.