Gli Hell In The Club sono un super gruppo nato dalla fusione tra Elvenking e Secret Sphere, due band attive sin dalla metà degli anni 90, che con il tempo e tanto impegno, si sono conquistate un numero sempre crescente di seguaci nel panorama dell’heavy metal tricolore. In questo progetto troviamo alla voce Davide “Dave” Moras degli Elvenking e i 2/5 dei Secret Sphere, Andrea “Andy” Buratto al basso e Federico “Fede” Pennazzato alla batteria, coadiuvati da Andrea “Picco” Piccardi alle chitarre. Il sound proposto è un ottimo hard rock di scuola americana e che vede in gruppi come Kiss, Skid Row, Motley Crue, i principali punti di riferimento. Il tutto viene condito e arricchito con sapienti dosi di melodia, che in alcune occasioni, soprattutto nella ballad di rito, richiamano anche nomi illustri come Mr Big e Extreme, ma il vero punto di forza del gruppo è la capacità di scrivere pezzi che ti si stampano in testa fin dal primo ascolto, che non annoiano e che fanno scoppiare l’adrenalina a mille. Si parte con il botto con “Never Turn My Back”, brano hard rock elevato alla massima potenza, seguito da uno dei migliori pezzi del lotto, “Rock Down The Place”, song ruffiana e con un tiro a dir poco strepitoso, che sicuramente dal vivo sarà uno dei punti di forza della band e saprà incendiare a dovere il loro set.. Con “On The Road”, il gruppo mette in mostra un amore viscerale per l’hard rock ottantiano di classe, mentre in “Raise Your Drinkin’ Glass” è la componente fun ad emergere. Impossibile rimanere fermi o annoiarsi con una proposta musicale di questo tipo; i ragazzi non hanno sbagliato un colpo in questi undici pezzi, più la scoppiettante cover di “Another Saturday Night” di Cat Stevens, quindi fate vostro questo “Let The Games Begin” e scatenate l’inferno nel locale di turno!
Hell In The Club – Recensione: Let The Games Begin
