Leprous – Recensione: Aphelion

Col senno di poi, il giudizio dato a “Pitfalls” era stato un po’ troppo generoso, non per la qualità intrinseca dell’album bensì per una svolta stilistica un po’ troppo ardua, che tagliava i ponti col passato in maniera forse fin troppo nettapur essendo la fotografia di un periodo buio a livello personale trascorso da Einar Solberg. Il nuovo “Aphelion”, pur trattando ancora il delicato tema della salute mentale, cerca di reintrodurre nel sound dei Leprous quella componente heavy ben presente fino a “The Congregation” rendendola più organica ma senza comunque tralasciare gli insegnamenti della tappa precedente.

Nel caso dei norvegesi il lockdown ha accelerato i tempi di realizzazione del nuovo album, che non era previsto per questa seconda parte di 2021 altrimenti dedicata all’attività live; “Aphelion” è senza dubbio uno dei lavori più eterogenei tra quelli prodotti dai Leprous (ai quali comunque non è mai difettata l’inventiva) che, pur sotto un comune denominatore stilistico, contiene una canzone diversa dall’altra soprattutto per il modo in cui sono state ideate, composte o quasi improvvisate in studio.

Un sinistro pianoforte e la voce ormai arcinota di Solberg ci introducono tramite “Running Low” questo gruppo di nuove composizioni create in diversi studi di registrazione ed in diversi momenti; il lento crescendo è dato prima dagli archi e poi dalla sezione ritmica e lo stesso accade su “Out Of Here” con il cantante che spinge maggiormente sulle note high pitched alla maniera del vecchio singolo “Alleviate”.

“Silhouette” è estremamente concisa ma arriva dritta al punto e siamo sicuri possa avere una resa notevole proiettata sul pubblico durante un concerto; “All The Moments” al contrario è più tribale, epica e ragionata e dopo solo quattro pezzi evidenzia una quadratura del messaggio artistico dei Leprous superiore almeno a “Pitfalls”. Il singolo “The Silent Revelation” è già stato metabolizzato e poggia su una grande prova di Baard Kolstad oltre alle intuizioni melodiche di una band che ha ormai raggiunto la sua completa dimensione artistica (in “The Shadow Side” riappare anche un assolo di chitarra, caratteristica da tempo scomparsa dal metodo compositivo dei nostri).

Le linee vocali sono tra le più vincenti mai partorite dai norvegesi e anche pezzi come “On Hold” e “Castaway Angels” (lanciata mesi prima della pubblicazione dell’album) che, se vogliamo, hanno il tipico sviluppo alla Leprous contengono una sequenza strofa/refrain che segue organicamente la musica e risulta un centro pieno; “Nighttime Disguise” è il fiero ed estremo epitaffio di “Aphelion”, tra fiati, urla lancinanti degne del cognato di Solberg, Ihsahn, e belle parti di chitarra della coppia Suhrke/Ognedal… estremo saluto di un album davvero ben confezionato e prodotto.

Etichetta: Inside Out Music

Anno: 2021

Tracklist: 01. Running Low 02. Out Of Here 03. Silhouette 04. All The Moments 05. Have You Ever? 06. The Silent Revelation 07. The Shadow Side 08. On Hold 09. Castaway Angels 10. Nighttime Disguise
Sito Web: https://www.leprous.net

alberto.capettini

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Fan di rock pesante non esattamente di primo pelo, segue la scena sotto mentite spoglie (in realtà è un supereroe del sales department) dal lontano 1987; la quotidianità familiare e l’enogastronomia lo distraggono dalla sua dedizione quasi maniacale alla materia metal (dall’AOR al death). È uno dei “vecchi zii” della redazione ma l’entusiasmo rimane assolutamente immutato.

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