Correva l’anno 1987 quando uscì “Scream Bloody Gore“, il primo album di quella che sarebbe stata una delle band più apprezzate ed amate nel mondo Death Metal old school, i Death, costruiti e guidati dalla geniale grinta di Chuck Shuldiner, che all’epoca ridefinì il panorama del metal estremo mondiale. Oggi ci troviamo allo Slaughter Club di Paderno Dugnano per sentire un assaggio di quello che furono i Death gentilmente offerto dalla “super tribute band” Left to Die, formata tra gli altri da Rick Rozz (chitarrista presente durante la composizione e la registrazione di “Leprosy”). Ad aprire per il progetto “After Death” saranno tre band italiane.
SWARM CHAIN
L’onore di aprire le danze spetta agli Swarm Chain, band piacentina dallo stampo Heavy/doom che pian piano iniziaa scaldare l’atmosfera di un locale purtroppo ancora discretamente vuoto. La proposta trova qua e là degli spunti che ricordano vagamente i Candlemass, sebbene i nostri riescano ad appesantire il tutto grazie anche ad un’alternanza delle vocals che mischiano il pulito del cantante/bassista a dei voluminosi growl da parte del secondo cantante sul palco.
REAPING FLESH
Dall’oscurità doom ci buttiamo a capofitto nella violenza Death Metal dei tre ragazzi milanesi che vanno a formare i Reaping Flesh. Il materiale, che richiama senza ombra di dubbio il death old school, si sposa perfettamente con quella che sarà la chiusura della serata, la band carica e con un’ottima performance stupisce i presenti facendo partire dalle retrovie qualche spintone, un buon auspicio per le band a venire.
ABBINORMAL
Freschi freschi dopo l’uscita del nuovo album “Grind Hotel”, gli Abbinormal si apprestano a calcare il palco chiudendo questo trittico di openers italiane. Il gruppo fa sfoggio di talento sul palco e anche di parecchia ironia, facendo sentire i presenti in un ambiente quasi “familiare”. La proposta che combina elementi death/grind convince parecchio e cuoce a puntino gli ospiti ora carichi e pieni d’adrenalina per gli headliner della serata.
LEFT TO DIE
Tra schiamazzi ed inneggiamenti al nome di Chuck, salgono sul palco dello Slaughter i Left To Die, pronti a scuotere il pubblico presente con diversi classici provenienti dai primi due album della defunta band americana, si parla ovviamente dei Death con “Scream Bloody Gore” e “Leprosy”. Sarò conciso nel dire che il gruppo ha dato ciò che il pubblico voleva, il signor Harvey nel ruolo di Chuck ha saputo immergersi appieno nelle vesti del cantante deceduto nel 2001, precisione, accuratezza e un’ottima interpretazione dei brani, che ha garantito un ottima resa dei vari brani proposti. Si sente che i suoni sono stati studiati a puntino e, assieme a un gran bel lavoro da parte del team al mixer, abbiamo potuto godere di ottimi suoni che hanno completato questo live soddisfacendo tutti i presenti. Senza dar segno di cedimento in alcun frangente, si può tornare a casa con gran soddisfazione.