Il mondo della musica è bello perché vario, ricco di nuove idee, composto da mille e più sfumature che con “Fires In The North”, purtroppo, sono formate solamente da una triste e lugubre scala di grigi.
La carriera di una band è fatta di alti e bassi, di cambi line up, composizioni che consacrano ed altre che sono più un impiego di energie e di soldi, che una vera e propria opera fatta per stupire e comunicare.
Con questa breve, ma doverosa, premessa ci si avvicina all’ascolto di “Fires In The North”, LP dei Leaves’ Eyes, non una band di primo pelo e con una lunga carriera alle spalle, che non colpisce ma delude e non soddisfa le aspettative.
Se ci si aspettava una fugace raccolta di inediti non si può che rimanere sconfortati di fronte ad una tracklist composta da un inedito “Fires In The North” in due versioni, di cui vince a mani basse solamente la versione acustica, a cui fanno seguito “Edge Of Steel”, “Sacred Vow” e “Swords In Rock” che si ritrovano qui cantati dalla new entry Elina Siirila, ma che in “King Of Kings”, sesto album uscito appena un anno fa, portano ancora con sé la timbrica ben più marcata di Liv Kristine.
E’ difficoltoso trovare un buon metro di valutazione ed una giusta chiave di ascolto verso un lavoro che non soddisfa i canoni minimi per raggiungere la sufficienza, ma che sembra essere il riempitivo evitabile e noioso di una carriera iniziata tredici anni fa e portata avanti, senza infamia e senza lode, con onestà intellettuale.
Se siete comunque curiosi di ascoltare brani recenti ma con una voce diversa e poco incisiva, questo LP fa sicuramente al caso vostro, ma se siete alla ricerca di una novità allora è meglio che desistiate in partenza continuando ad ascoltare i precedenti, e sicuramente più apprezzati, album.