Oranssi Pazuzu – Recensione: Kosmonument

Per chi non li conoscesse, i finlandesi Oranssi Pazuzu sono decisamente uno dei gruppi avantgarde black metal più interessanti degli ultimi anni. Il loro album d’esordio, “Muukalainen Puhuu”, è stato una vera e propria ventata d’aria fresca, nello stantio panorama di genere, grazie alla sua inconsueta e spiazzante proposta black fortemente psichedelica e spaziale.

Tematicamente e musicalmente gli Oranssi sono riusciti a creare un’entità subito riconoscibile, fatta di chitarre liquide, vocals filtrate, effettistica spaziale, ma soprattutto un gusto per l’alternanza fra ritmi dilatati e moderate accelerazioni sostanzialmente perfetto.

“Kosmonument“ è, sin dal titolo, la necessaria prosecuzione di quel viaggio nelle oscure profondità dello spazio (galattico, ma anche interiore), nel quale l’astronauta raffigurato sulla copertina di Muukalainen Puhuu si è definitivamente smarrito in una caleidoscopica dimensione alternativa, a metà strada fra gli incubi di H.R. giger e le allucinazioni dei Voivod.

A livello sonoro questa nuova avventura si caratterizza come un’estremizzazione dei concetti di base del gruppo, che si ripresenta con brani più complessi, più aggressivi, più psichedelici e più effettati. Questo monumentale attacco su tutti i fronti si traduce via via in composizioni rallentate e psych, come l’opener “Sienipilvi”; canzoni dominate dal ritmo e dal groove coinvolgente (“Komeetta”, “Maavaltimo”); episodi genuinamente black (“Uusi olento nousee”, “Loputon tuntematon”); ma anche lunghi excursus quasi ambient-drone, come l’ipnotica “Andromeda”, oppure “Kaaos hallitsee”.

Il bello è che il gruppo finnico riesce a controllare alla perfezione tutte queste derive stilistiche, riconducendole e guidandole verso il comune denominatore della spessa e stratificata atmosfera che vogliono creare. In questo senso specifico “Kosmonument” è un disco molto strutturato, complesso ed elaborato, in cui, sacrificando in parte l’immediatezza degli esordi, la band è riuscita a imboccare un percorso espressivo completamente libero e personalizzabile.

Un vero e proprio ignoto senza fine (cfr. “Loputon tuntematon”), nel quale dal buio dello spazio appaiono ritmicamente ombre, figure, barlumi e suoni, in un incubo stellare fra il kubrikiano 2001: Odissea nello spazio e Event Horizon (it. Punto di non ritorno) di Paul W. S. Anderson.
Grandi.

Voto recensore
8
Etichetta: Spinefarm Records

Anno: 2011

Tracklist:
1. Sienipilvi 05:57
2. Komeetta 06:34
3. Uusi olento nousee 05:21
4. Luhistuva aikahäkki 06:23
5. Maavaltimo 05:42
6. Siirtorata 100 10100 04:08
7. Andromeda 08:57
8. Loputon tuntematon 05:50
9. Kaaos hallitsee 08:24
10. 08:57

Sito Web: http://www.facebook.com/pages/Oranssi-pazuzu/58437793552

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