L’inaspettata cancellazione dell’annuale edizione del Glam Fest organizzato da Bologna Rock City (a causa dell’annullamento del tour da parte dei New York Dolls, che avrebbero dovuto suonare da headliner), non ha però impedito agli australiani Koritni di esibirsi per due serate consecutive in Italia. Queste date rientrano nel loro “No More Bets Tour”, che per il resto del tempo si sviluppa in Francia e Regno Unito. Tappa della seconda serata è il Paranoid, un locale di formazione talmente recente che non c’è ancora stata nemmeno l’inaugurazione ufficiale, situato appena fuori Viareggio. Muri verniciati di fresco si accostano a un piacevole arredamento in stile vintage, mentre sul palco si insediano i perugini Pollution, che hanno il compito di aprire la serata. L’impressione riportata, avendo già avuto occasione di vedere questo gruppo all’opera, è che sia in atto un buon processo di maturazione, che porta come risultato a una performance molto più convincente rispetto a quelle di alcuni mesi fa. Ci sono ancora ampi margini di miglioramento, ma i membri del quintetto appaiono ben amalgamati fra loro, e in grado di far fronte anche a piccoli inconvenienti tecnici occorsi all’inizio dell’esibizione. L’occasione è importante in quanto consente di far conoscere a un nuovo pubblico i brani del CD autoprodotto “Strange Attractors”, di recente pubblicazione, e il pubblico sembra a sua volta ben coinvolto.
Lex Koritni non ha più i capelli lunghi e la bandana attorno alla testa, come appariva nelle foto promozionali di quel “Lady Luck” che si caratterizzò, nel 2007, come il primo lavoro a nome Koritni. Ora questo giovane musicista ha i capelli da bravo ragazzo, e fa la sua comparsa sul palco con indosso una discutibile camicia alla Magnum P.I., ma basta il ruggito delle chitarre che fanno da introduzione a “Game Of Fools” per rendersi conto che si tratta soltanto di una facciata. Da sempre è infatti la sua tenuta di palco quasi animalesca, il suo cantare urlando ogni nota fino in fondo, come se quello dovesse essere l’ultimo concerto della vita, a contraddistinguere l’operato di Lex Koritni e dei suoi compagni, che danno vita tutti insieme a uno show trascinante, impreziosito soprattutto dagli assoli affidati equamente ad entrambi i chitarristi, Eddy Santacreu e Luke Cierden. I Koritni si esibiscono per circa un’ora, proponendo un repertorio che è ovviamente incentrato sui brani di “Game Of Fools”, uscito lo scorso anno, ma che riprende anche alcuni fra i pezzi migliori del precedente “Lady Luck”, in particolare “Red Light Joint”, “Heaven Again” (brano per il quale era stato anche girato un video) e “Under The Overpass”, che chiude la serata. Da “Game Of Fools” vengono invece eseguite, oltre alla title – track, l’ottima “Keep Me Breathing”, la scatenata “Roll The Dice”, “By My Side” e “155”. Andando verso la conclusione, nonostante la band sia in un certo modo specializzata nelle cover dei Guns And Roses, la sorpresa è una entusiasmante versione di “Kittens Got Claws” dei Whitesnake. Va sottolineata ancora una volta l’eccezionale presenza scenica di Lex Koritni, dalla quale trapela una passione difficilmente contenibile, che garantirà linfa vitale a questo gruppo ancora per molto tempo.