Dietro il monicker Klee Project si cela un super gruppo tutto italiano che può vantare tra le sue fila diversi esponenti della scena metal e rock nostrana. L’idea è figlia della mente del cantante Roberto Sterpetti e di Enrico “Erk” Scutti, artefice delle backing vocals nonché autore dei testi, ai quali si sono uniti Marco Sfogli (chitarre), Lorenzo Poli (basso) e Antonio Aronne (batteria), un’orchestra sinfonica diretta dal Maestro Francesco Santucci e la nota violoncellista cinese Tina Guo. “The Long Way” è il titolo del debut album dei Klee Project uscito sul finire di ottobre tramite Memorial Records e, viste le eccellenti maestranze messe in campo, il risultato non tradisce le aspettative, regalandoci una prova convincente e di assoluto valore.
La proposta della band è tanto solida e rocciosa quanto eterogenea, inglobando al suo interno elementi derivati dall’Alternative Metal contemporaneo, Souther Rock, musica sinfonica, l’elettronica degli anni ’80, il tutto unito sapientemente con un gusto e un’attenzione alla melodia davvero notevole. La prima parte del disco è esemplificativa di quanto precedentemente affermato con la potente e martellante “Everybody Knows“, il mid-tempo “Southern Boy” (il cui titolo è già una dichiarazione d’intenti su quale influenza avrà il brano), la title-track, in cui un tappeto di synth impreziosisce un brano dal taglio decisamente radiofonico, e “If You Want“, prima ballad del disco dal sapore sinfonico, in cui la componente più emotiva dei Klee Project emerge in tutta la sua cristallina bellezza.
Un inizio davvero interessante, notevole per la varietà di approccio e le diverse soluzioni adottate. “The Prisoner” continua a unire una costruzione elettronica con un ritornello catchy, mentre “Hereafter” introduce atmosfere tipiche della musica folk mediorientale. Con “Time Is Over” si torna a viaggiare su ritmi più immediati e veloci, con un brano senza troppi fronzoli ma dal forte impatto. “Your Sacrifice” è un’altra ballad dal tono più intimistico e decadente che fa il paio con “Close To Me“, sebbene quest’ultima traccia contenga inserti di musica elettronica molto accattivanti. Questo lungo e intenso viaggio, caratterizzato da una prova tecnica superba della band, giunge alla sua conclusione sulle note di “You Should Be Mine“, brano robusto dotato di un’ottima trama chitarristica, “This Game“, altro pezzo dalla forte componente orchestrale e dal mood mainstream, e “Lucrezia’s Night“, traccia dotata di un fascino melanconico che introduce anche strumenti a fiato, in particolare un sax, davvero efficace.
Se il buongiorno si vede dal mattino, non possiamo salutare che positivamente l’esordio dei Klee Project. “The Long Way” unisce al suo interno le anime musicali più disparate, che mescola il Metal con la musica sinfonica e l’elettronica con gusto e abilità davvero sopra la media. Aspettiamo curiosi lo sviluppo di questo progetto molto interessante.