Today Is The Day – Recensione: Kiss The Pig

Steve Austin non accetta le regole del mondo in cui vive. Steve Austin è malato. Steve Austin è il peggior criminale nell’universo del metal estremo. Steve Austin è la mente dei Today Is The Day. Con ‘Kiss The Pig’ la formazione ci lascia increduli, come se con i precedenti dischi nulla fosse successo, come se il disagio di ‘Sadness Will Prevail’ non bastasse a colmare quel senso di oppressione che i Today Is The Day concretizzano ogni qualvolta si trovano a lavorare su un disco. ‘Kiss The Pig’ vuol dire intransigenza grind, brutale devastazione, schiettezza hardcore e netta opposizione al regime americano (‘This Machine Kills Fascist’). Accantonata la forma complessa di ‘Sadness Will Prevail’, ora i Today Is The Day ci mettono di fronte alla realtà dei fatti, usando le armi. Così, ‘Why They Hate Us’ e ‘Don’t Thread On Hope’ si ergono a manifesto di guerra, odio e minaccia. Non ci sono altri modi per capire Steve Austin, se non azzerando se stessi fino al disgusto verso tutto ciò che gravita attorno. Senza ritegno e pudore, nel mondo dei Today Is The Day il nero è il colore dominante. Una setta per pochi intimi, una preghiera a un Dio che non esiste, una dichiarazione di indipendenza vera e propria: ‘Birthright’. Scappate, che fra poco succede il finimondo.

Voto recensore
8
Etichetta: Relapse / Self

Anno: 2004

Tracklist: 01. Why They Hate Us
02. Kiss The Pig
03. Mother's Ruin
04. This Machine Kills Fascists
05. Outland
06. Don't Thread On Hope
07. Sympathy Junky
08. Platinum Pussy
09. Train Train
10. Bee's Wax And Star Wars
11. Birthright

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