Jane’s Addiction: Live Report della data di Milano

“Ritual De Lo Habitual” è indubbiamente una pietra miliare della storia della musica, uscito in un periodo storico in cui l’hard rock a stelle e strisce da una parte e il grunge dall’altra dettavano legge è riuscito a far avvicinare molti ascoltatori alla proposta dei Jane’s Addiction grazie ai singoli di maggiore successo come “Stop”, “Been Caught Stealing” e “Classic Girl”. L’ultimo disco della band risale a ben cinque anni fa, ma la possibilità di rivederli live e di sentire per intero il secondo lavoro in studio del gruppo californiano ha fatto si che molte generazioni di fan si dessero appuntamento al Fabrique di Milano, probabilmente consci di assistere ad un evento più unico che raro, se poi consideriamo i vari equilibri mutevoli all’interno della formazione non si poteva assolutamente mancare.

Ad aprire le danze  davanti ad un esiguo numero di presenti una band del posto, gli Infrared, un gruppo che sta ricevendo parecchi consensi grazie all’uscita del loro Ep omonimo. Capitanati dalla brava Tania Tiozzo propongono un alternative rock davvero incisivo che riesce a combinare parti più aggressive ad altre decisamente più melodiche risultando sempre convincenti.

Ovviamente tutta l’attenzione è rivolta agli headliner e appena partono le prime note di “Stop” il pubblico del Fabrique è già in delirio, Perry Farrell è magrissimo vestito con un completo rosa chiaro e cappello in testa si muove con un’eleganza unica, sinuoso e felino, un vero ammaliatore. Navarro è anche in grandissima forma, mostra i suoi tatuaggi con orgoglio su un fisico asciutto e scolpito e fa vibrare la chitarra come solo lui sa fare, un vero animale da palco che comunque interagisce con il pubblico, regala plettri e sorrisi che fanno sciogliere anche le pietre. Non da meno gli altri componenti della band che anche se rimangono un po’ in sordina rispetto agli altri due in quanto a personalità e presenza scenica contribuiscono a dar corpo ad un concerto intenso e di grande intensità.

Farrell tra un sorso di vino e l’altro esterna la sua felicità di essere di nuovo a Milano e afferma che l’indomani  sarebbe andato a fare shopping con la moglie, ma in cambio del sex, drugs & rock’n’roll, quindi un piccolo sacrificio tutto sommato tollerabile. Su “Three Days” salgono sul palco due avvenenti fanciulle che ballano in modo sensuale davanti ai due leader della band allietando anche gli animi del pubblico maschile in sala. La psichedelica ed intensa “Than She Did” è  forse il momento più emozionante e riuscito della serata, un brano di rara bellezza che ti entra dentro e ti lacera l’anima e ci trasporta verso la parte finale dello show con “Classic Girl” che chiude questo capitolo in modo egregio.

Dopo una breve pausa i Jane’s Addiction rientrano in scena per omaggiare il Duca Bianco con una versione del celeberrimo pezzo “Rebel Rebel” parecchio fedele all’originale, mentre su “Just Because” l’entusiasmo dei presenti è incontenibile, si balla , si poga e si canta diventando un tutt’uno con il gruppo, una perfetta fusione di anime e corpi uniti sotto l’intramontabile bandiera della musica. Ma non è finita quì  c’è tempo anche per una energetica “Ted, Just Admit It” tratta dall’album “Nothing Shocking” del 1988 che vede l’ingresso di due ballerine per una impressionante esibizione di body suspension. A chiudere il concerto una memorabile “Jane Says” che regala sensazioni indescrivibili che rimarranno impresse per molto tempo nel cuore dei presenti. Uno show davvero indimenticabile, intenso, struggente e anche retrò se vogliamo proprio dirla tutta che ha riportato magicamente le lancette negli anni novanta e che ci ha fatto vivere un’ora e mezza di magiche emozioni che speriamo di ripetere quanto prima.

Mairo Cinquetti

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Inguaribile punkettone e amante di tutto ciò che fa tupa-tupa. La mia dimensione ideale è dentro al pit, armato di reflex e pronto a immortalare tutti ciò che va oltre la musica.

eva.cociani

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Amo la musica a 360 gradi, non mi piace avere etichette addosso, le trovo limitanti e antiquate, prediligo lo street, il glam e anche il goth, ma non disdegno nulla basta che provochi emozioni. Ossessionata dalle serie tv, dalla fotografia, dai viaggi e dai live show mi identifico con il motto: “Live the life to the fullest”.

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