Il debutto dei Jacob’s Dream, provenienti dall’Ohio, si colloca senza ombra di dubbio, nel favoloso supermarket delle insalate di riso. Chiarisco: Paganini, Bach, Steve Vai, Rush, Queensryche, Maiden. Nostalgia oppure bieca operazione come convettore per suoni che hanno senza dubbio lasciato il segno nella storia della musica? La seconda, ovviamente, perché questo album non fa che scimmiottare i riferimenti, incorciando assoli, esibendo la tecnica dei singoli componenti, esponendo David Taylor come se fosse Geoff Tate e Bruce Dickinson in perenne crisi di identità. E le canzoni? Più di una volta gli incroci delle chitarre cascano in un cosmico deja vu di scuola New Wave Of British Heavy Metal riproponendone stili e costruzioni spesso in maniera completamente imbarazzante. L’introduzione di ‘Mad House Of Cain’, basata sulle tastiere sembra essere un’ottima canzone, non fosse per un’interpretazione vocale ai limiti dell’irritazione auditiva, ‘Tale Of Fears’ l’abbiamo ascoltata miliardi di volte su album intitolati ‘Piece Of Mind’ o ‘Powerslave’. Il tentativo power di ‘Black Watch’ scivola nell’anonimato grazie alla scontatezza, così il resto del disco. Peccato, perché i nomi dei maestri dei Jacob’s Dream sono di tutto rispetto.
Voto recensore 3 |
Etichetta: Metal Blade / Audioglobe Anno: 2000 Tracklist: Tracklist: Kinescope / Funambulism / Scape Goat / Mad House Of Cain / Tale Of Fears / Crusade / Black Watch / Love And Sorrow / The Gathering / Never Surrender / Bleeding Tree / Violent Truth |
ma è seria sta recensione?