“Salisbury”, “Look At Yourself”, “Demons & Wizards”, “Return To Fantasy”, quattro pilastri dell’hard rock anglosassone: detto questo gli Uriah Heep non hanno bisogno di alcuna presentazione, passiamo all’analisi del nuovo lavoro di Mick Box e soci.

“Into The Wild” è un album bellissimo, che risolleva le quotazioni dei nostri dopo “Wake The Sleeper”, un lavoro non completamente finalizzato ma la classe degli Uriah è tale da risollevarsi senza battere ciglio, superando ogni più rosea aspettativa. Deboluccia l’opener (“Nail On The Head“) ma dalla seconda traccia, fino alla fine, “Into The Wild” rispolvera quel gusto compositivo che ha contraddistinto lo stile degli Heep negli anni ’70. Grandissimo spazio alle tastiere con Phil Lanzon (ex Grand Prix) in gran spolvero, ritagliandosi un ruolo importante nell’economia di tutti i brani, sempre affascinanti e suggestive le atmosfere che riesce a creare, ideali per il range vocale di un Bernie Shaw che non smette mai di stupire.

Dietro al sorriso sornione di Box si nasconde il cuore di uno dei più grandi riff maker di tutti i tempi, lo dimostrano i nuovi brani supportati da un guitar work fresco ma potentissimo. Anche nel 2011 gli Heep sanno essere magici (l’esordio è datato 1970!), “Into The Wild” non poteva venire meglio, ricoperto da una leggera patina progressiva ma dannatamente hard, il nuovo album non faticherà a raccogliere entusiasmi tra i tantissimi estimatori, sparsi per tutto il mondo, dello storico gruppo inglese.

Running all night (with the British Lions)

• Uriah Heep