Il termine “supergruppo” è spesso stato utilizzato a sproposito, ma nel caso dei Chickenfoot torna senz’altro indispensabile per definire quello che è alla base di un’alchimia sonora che già al debutto e dal vivo ha dato prova di avere la forza di un uragano e la capacità di imporsi fin dal primo ascolto, tra una strizzatina d’occhio e le invenzioni sonore di musicisti a cui tutto sembra riuscire estremamente spontaneo. Ed è proprio questa, a pensarci un po’, la differenza tra un progetto come questo e quelli – tanti, troppi – pensati a tavolino.
Bastano le primissime note di “Last Temptation” per farci entrare nel vivo di questo secondo capitolo del progetto targato Chickenfoot. L’incomparabile stile fresco ed agile di Joe Satriani unito all’ironico istrionismo di Sammy Hagar sono supportati dalla fantasiosa sezione ritmica targata Michael Anthony / Chad Smith. Una vitalità intatta, un’energia che permea ogni singolo episodio, dalla straordinaria opener alla sgangherata “Alright Alright”, passando per la piu’ leggera “Different Devil”: un trittico che mette gli ascoltatori subito in pace con il mondo, con se stessi. “III” ( fin dal titolo i Chickenfoot hanno voluto dar prova di sfrontata ironia nonsense) è un album che procede con il ritmo di una locomotiva, in cui stazione dopo stazione trovi ad accoglierti volti sorridenti e familiari. Hagar che urla “I Need A Job” in “Three And A Half Letters” è una bordata di energica reazione alla disoccupazione e alla povertà, il primo singolo “Big Foot” quel classico pezzo frizzante, semplice e diretto che diverte dalla prima all’ultima nota. La nostalgica e rilassata “Something Going Wrong” è la chiusura di un album senza fronzoli, diretto, genuino, in cui si respirano il calore e la libertà di una performance dal vivo.
La forza dei Chickenfoot è quella di non prendere troppo sul serio la loro mostruosa bravura, mantenendo una sempre sorprendente naturalezza ed umanità. Un supergruppo che ha faccia tosta ed umiltà in dosi perfettamente bilanciate, e che proprio per questo non può non conquistare il mondo.
Voto recensore 8 |
Etichetta: Edel/earMUSIC Anno: 2011 Tracklist: 01. Last Temptation Sito Web: http://www.myspace.com/thechickenfoot |
Ma cosa è successo tra i Van Halen e Michael Anthony hanno litigato? Perchè Michael Anthony non è più uno della band del mitico e leggendario EDDIE VAN HALEN
hanno semplicemente preso starde diverse; Eddie ha reclutato suo figlio ventenne Wolfgang come bassista (!)
(in reply to luci di ferro)Chad Smith non è il batterista…lo è Kenny Aronoff
Sul disco c’è Chad Smith… Kenny Aronoff suonerà dal vivo a quanto riportato dalle news ufficiali, a causa degli impegni di Smith con i RHCP.
(in reply to leo)Concordo in pieno con la recensione e aggiungo due parole per la produzione CHICKENFOOT: nel primo il booklet era prodotto con cartoncino termosensibile per cui la colorazione variava a seconda della temperatura; questo è munito di occhialini tridimensionali per vedere le foto dei componenti in 3D. Strepitoso!!! Chissa cosa si inventeranno per il prossimo