Non tragga in inganno il fatto che si tratta del primo album in studio: il progetto Hugo’s Voyage è partito nel 2005 e vede un gruppo di musicisti delle aree di New York e Boston impegnati come cover band dei Journey. Non musicisti qualunque né alle prime armi, ma Robby Hoffman alla chitarra, Lance Millard alle tastiere, Greg Smith al basso e Dana Spellman alla batteria: nomi forse poco noti, ma stiamo parlando di gente che ha collaborato con artisti del calibro di Billy Joel, Michael Bolton, Ted Nugent, Alice Cooper e molti altri. Alla voce c’è l’ottimo Hugo Valenti, già con Valentine e Open Skyz, e anche se non siamo a quei livelli “Inception” è capace comunque di dare nuova linfa agli amanti dell’AOR più vicino al pop, sobrio e diretto.

Un album che trasuda classe, i cui riferimenti precisi sono ovviamente i Journey, in particolare quelli di “Raised On Radio”, ma che non sempre è supportato da un songwriting del tutto efficace. L’elegante e delicata “Sound Of A Broken Heart” conquista con il suo misto di emotività e gusto pop, la calma e la rilassatezza della lieve “A Friend Like You” e la dolcezza di “In My Heart” sono anch’esse emozionanti, ma sono inserite in una scaletta nella quale si sente la mancanza di qualche accelerazione che avrebbe giovato all’equilibrio complessivo.

La voce sempre magica di Hugo non è in discussione, ma proprio per questo era lecito attendersi un pizzico di brio e incisività maggiori. Forse è anche una questione legata al fatto di interpretare per la prima volta insieme dei brani originali. Sia chiaro: “Inception” non è un brutto album, anzi. Solo che rimane la sensazione che avrebbe potuto essere qualcosa di più.

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