Seguendo questa band dagli esordi (per un errore di digitazione su un servizio di streaming musicale), mi sono sempre chiesto: se questa band fosse nata in un posto meno periferico rispetto ai grandi centri della musica avrebbe avuto un posto di maggior rilievo nel panorama musicale o è proprio questa lontananza a renderla così particolare?
Gli Hell:on si formano a inizio 2005, a Zaporizhzhia, in Ucraina e la loro musica è un death/thrash molto compatto che nel tempo ha aggiunto elementi orientaleggianti e tribali. Nel loro paese hanno un certo seguito, tanto che nel 2019 la band ha vinto il premio Best Ukrainian Metal Act. Inoltre hanno condiviso i palchi con gruppi come Rotting Christ, Kreator, Marduk e Napalm Death.
“Scythian Stamm” inizia con il thrash piuttosto canonico di “Spreading Chaos”, un pezzo bello spinto che solo nella seconda parte si lascia ai rimandi orientaleggianti che ci accompagneranno per molte canzoni del resto del disco in modo più o meno marcato.
In “The Architect’s Temple” le parti etniche sono evidenti sin da subito, in alcuni momenti il ritmo rallenta sensibilmente pur mantenendo comunque un bell’impatto sonoro.
“Ashes Of The Gods” è il primo singolo ed è una canzone straziante, partorita da qualche oscuro meandro tra la steppa e l’inferno, che trasuda rabbia e sofferenza. Il testo che chiude con “The force You’ve ever lacked Was given you by men By men it’s taken back” è un esempio degli argomenti trattati solitamente dal gruppo: misticismo, filosofia e anti-religione.
Continuiamo con “Under The Protection From Beyond” canzone molto ritmata che mescola bene ritmi tribali e black, “Movements Of The Godless” con il suo inizio marziale e malvagio e “The Denial Of Death” che si distingue per alcuni interessanti stacchi di chitarra.
In “B.S.B.” tornano prepotenti le sonorità tribali con alcune parti in cui viene utilizzato il cantato armonico mongolo. Seguono “Whispers Of The Past Yet To Come”, che se non fosse per la voce black potrebbe essere una canzone heavy classica, e “Roaring Silence”, entrambe molto orientaleggianti.
Infine, non trovo la scelta di “My Testament” come secondo singolo molto azzeccata perché il pezzo, per quanto bello, è un po’ anonimo rispetto ad altre canzoni decisamente più caratteristiche; l’unico tratto distintivo è una parte parlata in ucraino.
Tirando le somme, l’album alterna canzoni molto particolari con pezzi meno significativi, ma tutti comunque con un impatto sonoro molto aggressivo. Ci troviamo, comunque, in mano un disco ben suonato con buone idee e un discreto marchio di fabbrica; l’unica pecca è che alcuni brani si dilungano troppo perdendo la freschezza di certi spunti.
Etichetta: Hell Serpent Music Anno: 2020 Tracklist: 1. Spreading Chaos 2. The Architect's Temple 3. Ashes Of The Gods 4. Under The Protection From Beyond 5. Movements Of The Godless 6.The Denial Of Death 7. B.S.B. 8. Whispers Of The Past Yet To Come 9. Roaring Silence 10. My Testament Sito Web: http://www.hell-on.net/ |