Greg Puciato – Recensione: Mirrorcell

C’è un momento straordinario in “Mirrorcell”, secondo album solista di Greg Puciato, ed è quando “All waves to nothing” decide di fondere  architetture post-hardcore e dilatazioni doom, con la voce funambolica dell’ex Dillinger Escape Plan che si inerpica urlando tra ragnatele di riff per poi abbandonarsi momenti di abissale malinconia. Un capolavoro che vale ogni secondo degli otto minuti abbondanti di cui è composto,
All waves to nothing è canzone indimenticabile da una parte ed archetipo di raffinatezza sludge a cui tutti dovrebbero fare riferimento dall’altra. Eppure il pezzo, nel suo incanto, fallisce nel far dimenticare all’ascoltatore quei quasi 40 minuti di Alice in Chains che l’hanno preceduta. Messa in soffitta la versatilità dell’esordio “Child Soldier:Creator of God”, su cui era basato un album imperfetto ma coraggioso, Greg Puciato si immerge con rigore quasi filologico nelle sonorità della Seattle di metà anni ’90, tanto che il  breve intro “In this hell you will find yourself” farà sicuramente nascere più di un sorriso ironico sulle labbra di chi è stato avvezzo a ben altre disperazioni, sul palco dei DEP. Ci sono pochi appigli per considerare “Mirrorcell” un disco poco riuscito, l’entusiasmo con cui Puciato si cimenta in quest’opera è sicuramente genuino, e alcune linee di chitarra sembrano davvero partorite  dalla penna del migliore Jerry Cantrell; tra i pezzi vanno sicuramente citati una trascinante “Reality spiral” dal ritornello killer, la pastosa ballata elettrica “Never wanted to do” che deve parecchio ai primi Stone Temple Pilots e l’excursus electropop di “We”, non lontano dagli esperimenti solisti di quelle buonanime di Mark Lanegan e Scott Weiland. Quello che manca, per quaranta minuti (cioè prima dell’inaspettato brivido di “All waves to nothing”), è la sensazione di doversi soffermare per più di un ascolto per comprendere meglio l’architettura della canzone, intrigante complessità che ha sempre caratterizzato questo artista. Qui invece tutto è lineare, piacevole ma non indimenticabile, sorprendente solo perché da uno come Puciato questo comportamento è del tutto inatteso. In conclusione, Mirrorcell rischia di essere il lavoro più accessibile mai scritto da questo ex-Dillinger Escape Plane ed allo stesso tempo il meno rappresentativo della sua coraggiosa carriera. Alla prossima, Greg.

Etichetta: Federal Prisoner Records

Anno: 2022

Tracklist: 01 In This Hell You'll Find Yourself 02 Reality Spiral 03 No More Lives to Go 04 Never Wanted that 05 Lowered 1644 06 We 07 I Eclipse 08 Rainbows Underground 09 All Waves to Nothing
Sito Web: https://www.facebook.com/gregpuciatoofficial/

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