Great Master – Recensione: Montecristo

Le premesse perché l’ultima fatica dei Great Master fosse un ottimo lavoro c’erano tutte. Un concept album basato sul grande classico della letteratura “Il Conte di Montecristo”, il missaggio presso i rinomati Domination Studios di Simone Mularoni e una bellissima copertina, opera dello stesso leader e chitarrista Jahn Carlini, che cita il celebre dipinto “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar David Friedrich. Una volta ascoltato il risultato, dobbiamo dire che ci siamo spinti addirittura oltre le aspettative.

Dimenticate innanzitutto il metal piratesco e di stampo folk a cui la band si era avvicinata di recente. Qui siamo nel solco della grande tradizione power/symphonic europea emersa nella seconda metà degli anni ‘90. “Montecristo” racconta in musica il capolavoro di Alexandre Dumas rivelandosi un disco imponente e sfarzoso, che non rinuncia però all’immediatezza di canzoni sempre dirette ed efficaci.

Una produzione potente e cristallina rende da subito giustizia alla suggestiva intro “Le Pharaon”, alla rocciosa “Back Home” e allo spedito e arioso inno power “The Left Hand Joke”, con il cantante Stefano Sbrignadello sugli scudi con la sua interpretazione. Strepitoso il dialogo fra le due asce di Jahn Carlini e Manuel Menin, sia in fase ritmica che di assolo, nell’irresistibile mid-tempo “Where The Shame Lives”, così come sulle tiratissime “I Am The Master” e “Your Fall Will Come”.

La leggiadra ballad “Nest Of Stone”, le atmosfere marinaresche di “My Name” e quelle orientaleggianti di “Man From The East” rappresentano uno stacco rispetto alle tracce più veloci. Queste ultime tornano però prontamente alla ribalta con “The Weak Point” e “Final Revenge”, che vedono Giorgio Peccenini salire in cattedra con le sue tastiere.

Il gran finale è affidato alla robusta e solenne “October 5th – Wait And Hope” e alla corale “Montecristo”, canzone che nel suo testo rappresenta una profonda riflessione sulle conseguenze della vendetta e di una giustizia cieca. Non possiamo non citare, prima di chiudere, anche la solida sezione ritmica allestita dal bassista Massimo David e dal nuovo batterista Denis Novello. Proprio perché l’innesto di quest’ultimo è stato molto recente, troviamo inoltre un ospite speciale per la registrazione di diverse parti di batteria: Simone Morettin, più noto come Symohn degli Elvenking.

Se siete fan della proposta musicale in questione, difficilmente ascolterete qualcosa di meglio quest’anno, e non solo limitandovi all’ambito nazionale. “Montecristo” arricchisce brani sempre azzeccati con grandiose orchestrazioni e una minuziosa attenzione ai dettagli, regalandoci un concept album raffinato e complesso, ma allo stesso tempo coinvolgente. Un disco da non perdere per tutti gli appassionati di belle melodie, grandi refrain e riff diretti, incastonati nella cornice di un lavoro curatissimo.

Etichetta: Underground Symphony

Anno: 2023

Tracklist: 01. Le Pharaon 02. Back Home 03. The Left Hand Joke 04. Where The Shame Lives 05. I Am The Master 06. Your Fall Will Come 07. Nest Of Stone 08. My Name 09. Man From The East 10. The Weak Point 11. Final Revenge 12. On October 5th - Wait And Hope 13. Montecristo
Sito Web: https://www.great-master.com/

matteo.roversi

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Nerd e metallaro, mi piace la buona musica a 360 gradi e sono un giramondo per concerti (ma non solo per questi). Oltre al metal, le mie passioni sono il cinema e la letteratura fantasy e horror, i fumetti e i giochi di ruolo. Lavorerei anche nel marketing… ma questa è un’altra storia!

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