Avevamo già posto una domanda simile a Tiger, batterista dei Kadavar e, Axel Sjöberg, batterista dei Graveyard, ci ha dato una risposta molto simile a quella già ricevuta qualche mese fa: vietato parlare di revival. E’ inutile nascondere che band come le loro ma anche come Rival Sons, Blues Pills e tante altre si ispirino in modo marcato al rock sound 60’s e 70’s, certamente inserito in un contesto moderno, ma anche nettamente debitore dei grandi nomi del passato. Questa la dichiarazione di Axel, tratta dalla nostra intervista, pubblicata qualche settimana fa in occasione dell’uscita di “Innocence & Decadence“.
Siete anche voi parte di un revival del rock anni’70 che negli ultimi anni ha guadagnato parecchia popolarità. Cosa pensate di questa scena? Pensi che sia positivo che gli ascoltatori più giovani riscoprano quell’epoca indimenticabile grazie anche a band come i Graveyard?
Personalmente non mi sono mai visto come parte di un revival. Penso che i Graveyard suonino ed abbiano sempre suonato come una band contemporanea, influenzata molto dai classici, questo sì, ma pur sempre tale. La buona musica è sempre buona musica e se i più giovani si impegnano per scoprirla, ben venga. Ovviamente ci sono anche band che vogliono “far rivivere” qualcosa e se esiste una scena, io non voglio farne parte. Ma se esiste una scena dove i musicisti suonano del rock classico e cercano di dargli un tocco di novità per far evolvere il genere, allora io sono con loro.