Contracrash – Recensione: Goddamn Planet

Il gruppo dei Contracrash arriva dalla Germania e precisamente da Balingen e questo “Goddamn Planet” è il loro primo full length album, dopo aver precedentemente pubblicato tre ep. Propongono un interessante hard rock bello carico e robusto influenzato anche da richiami al modern metal. Dopo il breve intro “4018”, l’album inizia con la title track che per un certo suono di chitarre richiama quanto fatto dal buon Zakk Wylde (ovviamente con le dovute proporzioni) nei suoi Black Label Society, sopratutto per una vena southern che aleggia quà e la nel pezzo, anche se la voce non ha nulla a che vedere con lui ed è molto più melodica. Il pezzo sucessivo “Where The Wind Blows” invece è un brano bello potente e convincente dove il gruppo mescola sapientemente tutte le sue influenze, sia quelle nu-metal, specialmente a livello vocale nella parte iniziale del brano, che quelle prettamente rock nel ritornello che è molto più catchy e rockeggiante. Tutto l’album si muove su queste coordinate dove si alternano momenti dove emerge la loro vena più moderna ad altri dove è l’hard rock classico a far da padrone. Il gruppo sicuramente ha del buon potenziale, sopratutto a livello musicale, mentre la voce alcune volte risulta ancora un po’ acerba, ma tutto sommato ci sono spunti molto interessanti nella loro proposta, l’unica cosa che devono capire è dove indirizzarsi musicalmente e una volta fatto il futuro non potrà che essere roseo.

Voto recensore
6
Etichetta: Fastball Music / Masterpiece Distribution

Anno: 2009

Tracklist:

01. 4018
02. Goddamn Planet
03. Where The Wind Blows
04. Never Found
05. Open Our Eyes
06. ‘Cause Of You
07. Dead Fish Motherfucker
08. Trust
09. Why Don’t You Die
10. The Way I Am
11. Blinded Love
12. Every Fuckin’ Day
13. Gone


Sito Web: http://www.myspace.com/contracrash

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