John 5 – Recensione: God Told Me To

Quando si sente parlare di John 5 nella stragrande maggioranza delle volte lo si associa immediatamente alla sua carriera con l’eccentrico Marylin Manson, o a quella con Rob Zombie o David Lee Rooth, ma difficilmente lo si pensa, malgrado questo sia il suo sesto album, ai suoi lavori solisti. Passato un po’ in sordina rispetto a colleghi ben più famosi per i loro successi da solisti, John 5 pubblica finalmente il suo sesto e, almeno per me, atteso album strumentale dal titolo “God Told Me To” che racchiude in sé l’anima multipla e variegata di questo musicista virtuoso ed eclettico.

Anticipato dai quattro singoli “Beat It”, cover in memoria di Michale Jackson, “Welcome To Violence”, “Noche Acosador” e “The Castle”, “God Told Me To” si presenta come un ottimo lavoro sviluppato in dieci tracce che danno spazio a diverse interpretazioni e realizzazioni musicali sia in chiave elettrica che in chiave acustica.

“Welcome To Violence”, come dice il titolo stesso, è un brano energico, veloce, cattivo e violento. Le dita di John 5 non danno spazio a cedimenti e si muovono sul manico in velocità attraverso pentatoniche e triadi via via sempre più intrecciate fra di loro. La voce solista spetta alle sei corde anche se qua e là fanno capolino due voci poco chiare ma che caricano ulteriormente di efficacia il brano.“Beat It”, grande classico della musica, offre una curiosa interpretazione musicale. L’inizio riprende perfettamente la melodia riproponendo in maniera pressoché identica la struttura del brano, aspetto che invece cambia dalla seconda metà in poi in cui assistiamo ad una lettura in chiave John 5 che, snocciolando senza indugi il suo tecnicismo, ci regala una splendida rielaborazione in memoria di Jackson.Con “Ashland Bump” siamo di fronte alla faccia migliore di John 5, quella acustica. Se di fronte ad un brano in chiave elettrica ci viene mostrata energia, velocità e tecnicismo, in chiave acustica John 5 libera il sentimento dando spazio ad arpeggi, riff e ad effetti dalle sonorità country.

“The Castle” non fa che confermare che il lato migliore di John 5 sia quello acustico. La melodia porta immediatamente in un trip fatto di scale veloci che trovano qua e là sprazzi di luci con arpeggi ad hoc ed effetti che caricano di pathos il brano. La resa musicale è ottima e non fa che coinvolgere e incuriosire chi ascolta.“The Lie You Live” e “Creepy Crawler” concludono questo bellissimo album che è l’ennesima prova di quanto, in certi contesti, la voce sia superflua in quanto è la musica ad essere completa. Se normalmente quando finisce un cd siamo portati a sostituirlo, questo non accade con “God Told Me To” che è un prodotto così ben fatto e così ben riuscito che invoglia a schiacciare nuovamente “play” ripercorrendo questo bellissimo viaggio musicale.

Per i fedeli fan di John 5 questa non è che l’ennesima conferma della bravura del chitarrista, per chi invece l’ha sempre associato ad altre band questa sarà una bellissima e per nulla deludente scoperta.

 

Voto recensore
8,5
Etichetta: 60 Cycle Hum / Rocket Science Ventures

Anno: 2012

Tracklist:

01. Welcome To Violence

02. Beat It

03. Ashland Bump

04. Killafornia

05. The Castle

06. The Hill Of Seven Jackals

07. Noche Acosador

08. The Lust Killer

09. The Lie You Live

10. Creepy Crawler


Sito Web: http://www.john-5.com/

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