Una quinta dimensione che si apre nuovamente, offrendo – a noi miseri umani – il ritorno degli Araldi del Metallo. Gli Atroci riemergono dal grande vuoto, dall’infinita grandezza per riabbracciare gli errori e la mediocrità del genere umano. Un regalo illuminato quello che i sei fanno a noi tutti, “Metal Pussy” (la nostra recensione), nuova fatica dopo quasi un decennio di attesa, con legioni di fan pronte a pendere nuovamente dalle (grandi?) labbra dei nostri.
Negli ultimi tre anni di vita umana Gli Atroci hanno messo a sistema 10 anni di idee ed intuizioni, con la volata finela che ci ha regalato il quarto capitolo del loro messaggio, sconfiggendo anche notevoli tentativi di “sabotaggio truzzo”.
Abbiamo avuto l’onere e l’onore di raccogliere la testimonianza dell’Oscuro Alchimista, pronto per raccontare le motivazioni del quarto avvento dei Nostri, lasciando anche aperto uno spiraglio verso una collaborazione con Domenico Bini, cantautore e chitarrista Pugliese nato a Trani (ma sembrerebbeoriginario della quinta dimensione) e gloria tricolore su YouTube.

Eccellenza, da anni attendevamo un Vostro ritorno, e la comparsata nel brano “Sottosegretari Alla Presidenza Della Repubblica del True Metal” insieme ai Vostri discepoli Nanowar Of Steel ci era sembrata prodromica. Poi i sentori e l’annuncio: “Metal Pussy” in uscita a dicembre 2019…una breve storia?
Il disco è sempre esistito nella quinta dimensione, è sempre stato lì a nostra disposizione. Ci siamo resi conto che il momento era propizio, che voi poveri mortali eravate pronti per ascoltare queste nuove canzoni. Non nascondiamocelo: il momento storico è drammatico, questo nonostante il nostro seminare nel corso degli anni, le basi che avevamo posto nonostante la techno, la dance ed il rap erano solide. Ora però il fenomeno della trap è stato quello che ci ha fatto scattare per ritornare ad essere i paladini del vero metallo. I truzzi sono un male mutaforma: siamo tornati per mettere la parola fine a tutto.
L’eterno ritorno dell’uguale citando il filosofo?
Sì, certamente. Nonostante il nostro impegno nel diffondere la Vera Fede, c’è sempre un movimento antagonista a mettere i bastoni tra le ruote. Ci sabotano, ci boicottano come di questi tempi. Siamo tornati per porre rimedio e per mettere le cose in chiaro una volta per tutte. Pronti ad accettare anche i convertiti: chi abbandona la trap o la techno per comprare i nostri dischi e renderci ricchi è sempre ben accetto. Porte aperte, soprattutto se ha una fidanzata da farci intrattenere, ma ricordiamo che ci sono i 10 Metallamenti da rispettare. Da lì non si scappa.
Ecco perché possiamo considerare “Metal Pussy” come il Vostro disco “politico”. C’è la denuncia sociale in “Probably Risk To Die”, l’attenzione all’alimentazione dei giovani metallari in “Borchios +” e “Rutti Mostruosi”. È anche questa parte della Vostra missione?
Noi ci teniamo alle cose importanti, così come teniamo al benessere psico-fisico dei nostri adepti. È stato infatti dimostrato scientificamente che la trap porta a dei disturbi gravissimi. Lo abbiamo dimostrato noi, in maniera tangibile come si sente ne “L’Avvento (Parte IV)”. Nel corso del disco noi saniamo queste condizioni, con temi di grande impegno. Noi dall’alto della quinta dimensione possiamo capire il vostro stato di salute.
Non posso che essere d’accordo, come poi avete fatto notare anche il problema della povertà tra i giovani metallari con “Chitarra Coreana”. Come potete Voi consigliare i giovani talenti del metallo e scongiurare questo problema?
Quando si suona il metallo si riesce a sconfiggere a qualsiasi mancanza strutturale. Ma è altresì vero che per i metallari il “gear” deve essere performante ma prima di tutto ci deve essere la Fede, sarà lei a portare il metallaro verso la migliore prestazione musicale possibile. Non si dovrebbe donare una chitarra come quella, ma se abbiamo Fede allora il metallo ci darà la forza di andare oltre questo limite.
Limiti che a volte possono essere complicati da raggiungere anche per noi, che per esempio non riusciamo a capire il legame e l’importanza dei tortellini con il castrato, della rottura di Google e dei “Glory Hole”…
Lì è stato importante capire l’importanza degli Infernal Putrfaction, perché la loro avanguardia è stato il motivo per cui abbiamo scelto di lasciargli spazio. Solo loro potevano farlo, ma ricordiamo sempre il carisma della Nonna, che è parte della crescita degli Infernal Putrefaction. Stessa cosa vale per i tortellini con il castrato, che generano vere e proprie esplosioni di metallo.
Tra i temi del disco anche quello della ricerca dell’altra metà del cielo, con le tante difficoltà raccontate anche attraverso brani di spessore come “La Birra (Tanta)”?
Il metallaro si è sempre saputo arrangiare, noi abbiamo dato il nostro supporto ed in qualche modo ci sta bene così perché come ben si sa “Alle fidanzate ci pensiamo noi”. Non c’è conflitto d’interessi tra metallo e ricerca delle donne…
Una canzone come “Il Mio Gruppo Metal” raccontate ancora il Vostro essere, della Vostra superiorità nei confronti dei tanti che hanno cercato di suggere dalle vostre canzoni scritte nei secoli e nelle ere passate. Ma in questo modo non credete di farVi dei nemici?
Credo che sia nella natura del metallaro sentirsi parte di una “categoria”, e noi in questa canzone diamo l’opportunità a tutti i devoti del metallo di esprimersi liberamente. Sono cose che noi già vediamo nel flusso del metallo nella quinta dimensione. Nemici? Non credo, perché sono tutti dei personaggi che in qualche modo tutti hanno già sottratto delle nostre idee. Siamo legittimati a fare degli accostamenti di questo tipo anche perché la loro qualità è inferiore alla nostra. Offesi quindi? Assolutamente no.
Ecco perché la presenza di Roberto Tiranti (Labyrinth) e Michele Luppi (Whitesnake): c’era bisogno di loro per tradurre un pensiero scomodo nel linguaggio semplice di noi comuni mortali?
Sono dei buoni metallari. Il loro percorso è retto e senza macchia.
Ci sarà nel nostro futuro una Vostra apparizione futura con qualche altro discepolo?
Non lo escludo, così come non escludo una possibile collaborazione con un musicista che si avvicina ai nostri livelli: il Maestro Domenico Bini. Sicuramente la collaborazione suprema, per un personaggio che sembra provenire anche lui dalla quinta dimensione.
Non ho potuto non notare la scelta di un doppio vinile..
Sicuramente per ritornare ad un formato tanto caro al metal e sopratutto per avere un po’ più di rosa. Abbiamo fatto produrre 300 copie di vinile rosa per il nostro piacere e desiderio.
Come avete fatto ad avere gli autografi di Odino? Per caso uno dei tre è in vendita?
Sul come ne siamo entrati in possesso non posso svelare per colpa della politiche di privacy di Odino. Per la vendita stiamo cercando di capire il “come” tra notaio e commercialista. Ovviamente il notaio è il carissimo Peppino l’Usuraio mentre il commercialista è suo nipote.
Santità, un augurio, una speranza, un messaggio per il 2020?
Metallo.
