Genere: Crust

Implore – Recensione: Subjugate

Tornano gli Implore con il loro nuovo “Subjugate”, pubblicato sotto l’egida della Century Media Records: il quartetto composto da Gabriel (basso, voce), Petro (chitarra), Markus (chitarra, voce) e Guido (batteria) porta nuovamente il mix di grindcore, death e crust al pubblico con quattordici tracce pronte ad incendiare gli...

Carne – Recensione: Ville Morgue

“Ville Morgue”, debutto di lunga durata dei francesi Carne, è una violenta collisione di crust e sludge, officiata dal duo di Lione sulla falsariga di istituzioni di genere quali primi Neurosis, Melvins e Buzzoven. Il risultato è un sound crudo e abrasivo, basato su riff martellanti e ossessivi,...

Mutation – Recensione: Error 500

L’idea alla base del progetto Mutation si avvicina parecchio alla somma grezza delle sue parti, ovvero Shane Embury (Napalm Death), Ginger dei Wildhearts e Jon Poole (Cardiacs), tre dei più noti terroristi sonori delle scene internazionali, qui riuniti, con ospiti d’eccezione come Mark Smith (The Fall), Merzbow, Denzel...

Vhöl – Recensione: Vhöl

Ennesima dimostrazione della ricchezza/varietà insita nella scena underground americana, i Vhöl sono, in buona sostanza, un supergruppo formato da Mike Scheidt (YOB) e Aesop Dekker (Agalloch, Worm Ouroboros), assieme a John Cobbett e Sigrid Sheie (Hammers Of Misfortune). Provenienti da realtà liminari e per loro natura ibride, i musicisti...

Centuries – Recensione: Taedium Vitae

Esplosivo debutto per gli americani Centuries , nuove leve della sempre più nutrita schiera di band, ultimamente dedite a imbastardire il grind con oscura malvagità black e abrasiva violenza crust (Baptists, The Secret, Early Graves). “Taedium Vitae” è infatti un lavoro in cui il quartetto originario della Florida concentra...

Nails – Recensione: Abandon All Life

Uscito poco tempo fa per Southern Lord (sempre sinonimo di qualità nella musica a vario titolo estrema) “Abandon All Life” dei californiani Nails è sicuramente uno dei dischi più validi e impressionanti dell’attuale corso US grindcore, opportunamente devoto alla tradizione di genere (Napalm, Disrupt) ma altrettanto moderno nel...

Haust – Recensione: No

Gli Haust fanno parte della cosidetta Black Hole Crew, la scena black-core norvegese che annovera nelle sue fila anche i validi Okkultokrati e Blackest Woods. Le band in questione hanno in comune lo spirito anarchico, iconoclasta e minimalista (basta dare un’occhiata all’artwork a contrasto estremo del qui presente “No”), che...

Baptists – Recensione: Bushcraft

Dici Southern Lord Records e inequivocabilmente pensi (anche) al post-core/sludge di qualità. Non fanno eccezione i canadesi Baptists, artefici di un valido quanto efferato mix di crust e doom, con parecchie cose in comune, se non a livello di sound, quantomeno sotto il punto di vista tematico e...

Early Graves – Recensione: Red Horse

“Red Horse” è il terzo full-length degli Early Graves, ma soprattutto il primo senza lo storico frontman Makh Daniels, vittima nel 2010 di un incidente stradale che coinvolse l’intera band, mentre era in tour. L’attuale banco di prova discografico risulta dunque fondamentale, per testare la reazione del gruppo...