“From The Ashes” è il quarto album in studio dei Lost Area, formazione attiva dal 2003, ma che di recente, grazie ad un parziale stravolgimento della line-up con un nuovo cantante (vDiva) e nuovo batterista, (Chris Fox) ha cambiato direzione stilistica, abbandonando parzialmente il loro lato più elettronico per sterzare verso sonorità più gotiche, senza però dimenticare un abbondante uso della melodia che rende i loro pezzi fruibili ad un vasto range di pubblico. Brani come l’iniziale titletrack e soprattutto il primo singolo e video “Lost In This World” hanno un appeal immediato, con un ritornello micidiale che farà la gioia degli amanti dei The 69 Eyes dallo spirito più rock’n’roll. La successiva e danzereccia “The Spell” ha le caratteristiche vincenti per far breccia in tutti i migliori dance floor goth rock, mentre in “If They Don’t Care” ci sono forti richiami al gruppo dei Lord Of The Lost per quanto riguarda l’uso accentuato delle melodie e non è un caso che i Lost Area in questo periodo faranno da opening act proprio al gruppo tedesco. Altro pezzo da novanta è la ritmata e catchy “A Voice Is Calling”, dove i riff grantici si fondono magistralmente con le melodie mai banali o fuori luogo creando un melting-pot sonoro a dir poco irresistibile, mentre “Promise Not To Hate Me” ci mostra il lato più emotivo della band, regalandoci brividi allo stato puro. “When Darkness Falls” ha un inizio prettamente elettronico che però viene subito spazzato via da ritmiche incalzanti e svariati cambi di tempo, il tutto arricchito dalla potente voce di vDiva davvero sugli scudi in questo brano.

“Everyone” è una ballad al pianoforte, sofferta e malinconica al punto giusto, adatta a far breccia nelle anime oscure dal cuore tenero, invece con “Here And Now” si ritorna in territori prettamente danzerecci e carichi di groove, un brano in cui rimanere fermi è praticamente impossibile. Su “It’s Time” troviamo la partecipazione di Dennis Ostermann (In Strict Confidence) che arricchisce il brano nelle parti vocali, mentre in chiusura “One Day” sigilla un lavoro riuscito, senza cedimenti o cali di tensione, un album che rappresenta una rinascita (dalle ceneri, come suggerisce il titolo stesso) per il gruppo e di certo un nuovo punto di partenza per un futuro sicuramente brillante e in ascesa. Noi vi abbiamo avvertiti! Buy or die!