Complice un tempo atmosferico non proprio ottimale, moltissimi sodali (ormai ci piace chiamarli così) sono convenuti presso il Live Club per prendere parte alla prima adunata di Feudalesimo e Libertà. Un raduno, è bene dirlo subito, organizzato molto bene, all’insegna della goliardia e volto a mostrare tutte le sfaccettature del revival medievale attualmente in uso. La zona del Live Club è stata suddivisa in tre aree, dedicate a espositori a tema (con la classica vendita di CD e gadget, ma anche prodotti per la cura della propria barba), a rievocazioni a tema (duelli con la spada e simili) e naturalmente l’area concerti, con il palco principale accostato a uno più piccolo laterale, dove si sono svolti eventi collaterali. Intorno, tanti ragazzi giovani, molti dei quali mascherati ad hoc (abbiamo visto un paio di Dante Alighieri, uno dei quali accompagnato dalla sua Beatrice, diversi guerrieri, un elfo, uomini e donne in armatura, arcieri e chi più ne ha più ne metta). Dopo una serie di rievocazioni di vario sale sul palco un rappresentante di Lercio.it, il sito internet più sarcastico del momento, per un telegiornale pieno di notizie estratte dal sito con apposito supporto video.
Subito dopo, sul secondo palco, va in onda una simpatica parodia dei mille programmi di cucina che affollano il palinsesto televisivo con Cotto & Frullato, ovviamente in chiave medievale, che finisce con una trangugiata direttamente dal frullatore di un immondo miscuglio alimentare di provenienza incerta.
Immanuel Casto dà sfoggio di tutte la sua ironia con una breve esibizione a metà serata (riapparirà poi sul palco insieme ai Nanowar Of Steel). Un altro aspetto positivo dell’adunata, che ne testimonia la buona riuscita, è il fatto di avere avuto una perfetta sincronizzazione dei tempi, per cui i momenti morti sono stati davvero pochissimi e circoscritti.
Tra i vari momenti di “svago” tra un’esibizione e l’altra, citiamo la gara per la pulzella più casta, e soprattutto una simulazione di un processo inquisitorio, con tanto di esposizione alla gogna e frustate sul deretano, ad opera di un infedele autore di gesti di grande empietà.
Si chiude con l’esibizione dei Nanowar Of Steel, interrotta verso metà per far salire sul palco i dieci presenti fra il pubblico valutati come possessori dei costumi migliori, che sfoggiano le perle più dissacranti del loro repertorio, da “Giorgio Mastrota” a “To Kill The Dragon You Need A Sword“, passando per “Il Cacciatore Della Notte” e concludendo, come era ovvio che fosse, con l’inno omonimo di Feudalesimo e Libertà. Evento perfettamente riuscito, e a quanto sembra un appuntamento destinato a rinnovarsi nel tempo.

Per finire, alcune immagini del pubblico.