Dopo un mini d’esordio ed un album all’attivo intitolato ‘Frames’, tornano alla carica i Glacial Fear. In una realtà gigeriana risolta nelle pieghe dei romanzi di Philiph Dick discussi a banchetti con Kurt Vonnegut, il grigio della tecnologia si sposa con la rabbia umana e diventa grido. La scuola Voivod è presente, aggressiva e lancinante come da sempre anche laddove il gruppo discosta i frammenti, polverizza gli animi ed inietta il seme di morte in ripostigli umani ormai utilizzati solo come cloni, arricchendo la fisicità della proposta musicale con solide basi dirette ed inequivocabili. E’ un panorama desolante quello dipinto da ‘Fetish Parade’, rispecchiato fedelmente dall’artwork sapiente, valido sussidiario per entrare nel disco, misto di orrore tecnologico ed incubi infantili cresciuti a dismisura. Un disco tagliato su misura per essere diretto e lasciare, dopo l’ultima nota suonata, che anche il silenzio possa essere la musica dei Glacial Fear. Rispetto a ‘Frames’ hanno guadagnato una voce all’altezza della proposta musicale, migliorato la sezione ritmica, giocato con lo studio affinchè la produzione fosse mezzo per giungere al risultato finale. I titoli delle singole canzoni parlano da soli, e da sottolineare sicuramente l’aspetto di ‘Anctartica’ già presente sul mini di debutto, riproposta nella versione sviluppata dall’utero di metallo, cresciuta di qualche anno insieme alle potenzialità del gruppo. Inutile andare tanto per il sottile: quando i gruppi hanno la gavetta alle spalle, questo si riflette magicamente nella proposta musicale ottenendo risultati a volte solo dignitosi, altri semplicemente sorprendenti. Questo è un invito che il protagonista di ‘Eyes Wide Shut’ non si sarebbe lasciato sfuggire, è disponibile per tutti. Benvenuti alla ‘Fetish Parade’.
Voto recensore 8 |
Etichetta: Negatron / Self Anno: 2000 Tracklist: The Fortress / Electronic N Ice Eyes / Alienatheist / Subhuman Mutation / Ancarctica / Misanthropic Hacker / Spacecrfat / Installation Madness / The Fetish Parade |