In casa Atrheia, questa volta hanno voluto fare le cose in grande, con una grossa festa atta a presentare il nuovo lavoro dei Vision Divine, “Send Me An Angel”: Metallus non poteva assolutamente mancare!
Una volta dentro – dopo i convenevoli di rito – fanno capolino gli amici di sempre, quali Andrea “Wonderlamyrinth” Lami, del nascente fanclub italiano dei Vision Divine, l’immancabile Fabio “Rosso Malpelo” Magliano di Metal Hammer, nonché il leader supremo dell’Athreia Records, Fabrizio “Ozzy” Giruzzi. Il sound check è in pieno svolgimento, ma grazie alla disponibilità di Fabio Lione, riusciamo ad avere una gradevole ciacolata con il riccioluto cantante… “ celestiale” sottofondo della conversazione è la rombante batteria di Mat “Hoglan” Stancioiu.
Allora Fabio, parto chiedendoti di quel ragazzo che si aggira su palco, imbracciando una Jackson “troppo simile” a quella che aveva fino ad un paio di anni fa Olaf… che mi dici?
“Si chiama Federico Puleri ed è un ragazzo di Firenze che conosciamo molto bene, in quanto è un grande amico del nostro bassista, “Tower” Torricini. Pensa che gira spesso con una maglietta con la foto di Olaf e che – nonostante la giovanissima età (20 anni!), ha già un figliolo, che ha chiamato addirittura Fabio. Ora, come non prendere un ragazzo simile, ah!Ah! E’ molto bravo e preparato… sa suonare tutti i pezzi del buon Thorsen ed ha imparato a suonare la chitarra sugli album dei Labyrinth e dei Vision; non credo che la sua partecipazione allo show di stasera sia un episodio isolato, anzi… pensiamo di usare due chitarre in tutti i prossimi concerti ! La decisione è legata al fatto che, crediamo, questo disco necessiti di due chitarristi per essere espresso al meglio on stage.”
E’ vostra intenzione, per il futuro, usare due chitarristi anche in studio?
“Per ora si tratta solo di una cosa legata all’ aspetto live, poi, vedremo…”
Venendo all’ album: rispetto ad un capitolo più arioso e – diciamo anche “facile” – della vostra storia, come l’album di esordio, ora ci troviamo a fare i conti con qualcosa di più introspettivo e musicalmente più maturo…
“Penso sia dovuto al fatto che tutti , nella band, erano un po’ stanchi di quello che circonda il cosiddetto power metal.
Chiarisco subito, che non denigriamo e non abbiamo mai smesso di ascoltare questo genere nella sua accezione più classica: ci piace, è solo che ci sentivamo annoiati e non era nostra intenzione fare una cosa come una sfilza di albums, tutti doppia cassa e chitarra in sedicesimi.”
Puo’ sorprendere, infatti, la necessità di molteplici ascolti di questo disco, cosa che sembrava quasi da escludere due anni fa col primo disco..
“Sicuramente questo è un album meno diretto, che per essere capito bene, abbisogna – come hai detto tu – di tre, quattro ascolti. Ma questa comunque era nostra ferma intenzione: creare qualcosa di meno semplice, di meno diretto. Proprio per questo, secondo il mio parere, l’album è molto vario: ci sono pezzi power, pezzi mid tempo, addirittura pezzi che potresti considerare hard rock! Penso che tutto questo sia una scelta artistica dovuta un po anche all’età che iniziamo ad avere io ed Olaf… Eh!Eh! Ma poi anche perché negli anni, dopo un paio di dischi, un’artista sente il bisogno di sperimentare un attimino di più, pur rimanendo fedeli al genere per cui siamo conosciuti e che ci troviamo bene a suonare. E’ proprio come ti ho detto poco fa: tutti volevano andare oltre ed – anche se con qualche rischio – aprire i nostri orizzonti musicali!
Nelle composizioni – ma anche nell’ esecuzione finale – mai come in “ Send Me An Angel”, si sente un McPauls così accentuato e protagonista! E’ una fortuita casualità od era intenzione di tutti voi far “sfogare” il suo estro?
“Sicuramente, la seconda cosa! Ma poi, aspetta! Le cose non sono state molto semplici per lui: credo che più di tutti, sia stato quello che si è trovato maggiormente in difficoltà! Nella norma, un tastierista che ha fatto diversi dischi power o simili, potrebbe essere abituato a suonare in un modo ben preciso: orchestrazioni sinfoniche, pad e via dicendo… In questo lavoro, da subito, Andrew ha capito che non c’era nulla degli stereotipi power! Io ed il resto del gruppo, abbiamo apprezzato tantissimo lo sforzo che lui ha fatto per evolvere, per variare il sound cui era maggiormente legato: il risultato in questo disco è più che buono ed in futuro i risultati miglioreranno esponenzialmente, ne sono certo!”
La scelta della tematica di questo album, legata alla pluriutilizzata (dai maggiori gruppi) lotta tra bene e male, tra luce ed oscurità, trova una chiave di lettura particolarmente avvincente in “Send Me An Angel” …
“Mah, diciamo che, anche nel primo album le liriche parlavano di cose intimistiche, religiose – non certo fantasy – certamente più legate ad esperienze di vita.
Nel secondo album, abbiamo cercato di continuare su questa strada, però accentuando ciò che riguarda la contrapposizione tra bene e male, tra aspetti positivi e negativi, insomma tutto quello che riguarda i colori nero e bianco. Una canzone come “Taste Of A Goodbye” è ispirata ad un’esperienza di vita, in particolare ad una storia sentimentale, e credo che tutti nella propria vita abbia provato o proverà un’esperienza simile. Leggendone il testo, pensiamo che una persona si possa ritrovare e che rifletta su una situazione accaduta ad essa, in maniera similare. “Send Me An Angel”, invece narra di questo uomo che si rende conto di quello che la società era ed è, oggigiorno: chiede quindi a Dio di mandargli un angelo, in senso metaforico. E dopo l’ 11 settembre, penso un po’ a tutti venga da chiedere a chi sta “in alto”, un po di luce per questa società che sta andando sempre più verso l’ oscurità. In conclusione, puoi ben vedere come in questo album abbiamo voluto andare ancora più a fondo circa alcuni temi, che sono molto, molto legati alla realtà.”
… e come successe nel ’99, anche in questo CD, non avete resistito alla cover ! Unico particolare: qua non si tratta di un pezzo classic rock, bensì di un vecchio hit da discoteca anni ’80! Liriche complesse, che non vedo molto semplici per essere proposte dal vivo.. come credi di regolarti in proposito?
“Il punto è questo: l’idea, nata a priori, era quella di “metallizzarla”, visto che molti avevano lamentato la scelta di mantenere troppo simile all’originale la precedente “The Final Countdown”. In merito ti posso dire che, personalmente, ho gradito molto la versione che abbiamo fatto nello scorso disco, anche perché se fosse stata snaturata, non penso avrebbe reso molto! Questo successo degli A-ha aveva tutte le potenzialità per essere “metallizzata”, così ci abbiamo provato ed il risultato è piaciuto a tutti noi. Quello che più ha avuto problemi, in fase di registrazione, sono stato io, perché il cantato di questa canzone è “troppo” … anzi, mi correggo: è prettamente pop ! Quindi, dopo diversi tentativi, ho cercato una via che potesse andare bene: il problema, in effetti, verrebbe a crearsi dal vivo, in quanto la musica funzionerebbe perfettamente, però la linea vocale, non essendo rock, lascerebbe un poco perplesso il pubblico, almeno penso! Non l’abbiamo mai suonata davanti ad un pubblico… vedremo stasera che impatto avrà sulle persone (andate a leggere il report nella sezione concerti, per sapere come è andata…ndA)!
Vision Divine, protagonisti , assieme a Labyrith di un trionfale tour in Sud America alla fine del 2000: pensate di replicare, quest’anno?
“Mi sa proprio di si ! Per il Sud America ci hanno gia fatto un’ offerta di tornare a suonare da quelle parti, questa volta da soli, come headliner! Dato che le cose si stanno mettendo bene anche per i labyrinth, dopo gli ultimi problemi avuti, sicuramente ci torneranno anche loro, in un secondo momento. Dobbiamo solo stabilire come e quando, ma la cosa sembra quasi sicura! Per l’Italia stiamo organizzando un mini tour che toccherà diverse città, invece per l’Europa toccherà attendere un po ancora, per sentire le reazioni all’album. Siamo contentissimi per ciò che sta accadendo in Spagna, dove – a quello che so – in soli due giorni di vendita, abbiamo praticamente doppiato il primo CD. Se questa fosse la reazione in ogni stato, un tour europeo sarebbe scontato!”
Va bene, va bene così, cantava qualche nostrano menestrello un pelo in là con gli anni! Ma la realtà è proprio questa, per i cinque… ehm, pardon, sei ragassuoli che tra poche ore calcheranno ancora una volta le assi del palco del Siddharta. Il disco uscirà tra un paio di giorni e già se ne parla come di una tra le più avvincenti uscite del 2002… Mmmm… sento che non si tratterà di una vaga impressione!!!