Epica: “The Alchemy Project” – Intervista a Mark Jansen

Prima del concerto in Italia degli Epica, abbiamo avuto il piacere di chiacchierare con Mark Jansen, cantante, chitarrista e fondatore della band olandese, che ci ha raccontato qualche dettaglio in più sui testi di “The Alchemy Project” e sui progetti futuri degli Epica.

Ciao Mark, grazie per averci concesso questa intervista. Il tour europeo con gli Apocalyptica sta giungendo al termine. Abbiamo aspettato anni e ne è valsa assolutamente la pena. Vuoi condividere con noi il momento più bello di questo tour? E cosa ti piace di più del suonare in Italia?

Ciao Metallus! È stato un grande tour con molti punti salienti e anche l’atmosfera era davvero buona insieme ai Wheel e gli Apocalyptica. Ci sono stati molti momenti memorabili, ma il concerto in Italia è stato sicuramente uno degli spettacoli più belli per me. Quello che mi piace del fare concerti qui è che sembra il mio paese d’origine ed è bello suonare per le persone con cui ti senti fortemente legato.

L’ultima volta abbiamo parlato dell’origine di “The Alchemy Project” e di come siete riusciti a combinare idee diverse. Questa volta vorrei parlare con te del significato dei testi. Iniziamo con “Death Is Not The End”, in cui dici “Your essence will remain. Don’t evade, embrace your pain” (La tua essenza rimarrà. Non evadere, abbraccia il tuo dolore). Quindi, qual è la tua idea dell’aldilà? Pensi che dopo la morte le nostre anime continueranno a vivere?

Penso di sì, prima di tutto vorrei spiegare come ci vedo vivere in questo mondo. Abbiamo un corpo e un cervello e siamo attaccati alla nostra identità che abbiamo creato per noi stessi e per le persone intorno a noi. La vedo come un’esperienza, a volte difficile ma a volte anche bella. Ma non dovremmo renderla più importante di quello che è. Dopotutto è un’esperienza e in fin dei conti l’identità che abbiamo creato è un’illusione. Ma la nostra essenza sottostante è ciò che siamo veramente e questa essenza è per sempre. Come sappiamo cos’è questa essenza? Se chiudi gli occhi e dimentichi il futuro e il passato, resti completamente nel presente senza pensieri e ciò che rimane è la nostra essenza. Amo quella sensazione e la connessione con essa. Ci si sente come a casa, come pura coscienza. Una primavera di gioia.

In realtà leggendo tutti i testi, ho notato che la fine è uno degli argomenti principali delle canzoni, come ad esempio nelle ultime frasi di “The Final Lullaby”: “It is time, Have no fear. It’s the end. It is here. Say your prayers. Wave goodbye – as it ends and everything dies” (È ora, non aver paura. È la fine. È qui. Di’ Le tue preghiere. Di’ addio – mentre finisce e tutto muore). Perché voi e gli altri musicisti avete sottolineato così tanto questo argomento? Avete una visione pessimistica della vita o è una fine spirituale quella di cui parlate?

Quel testo è stato scritto da Jorgen e Rob, quindi potrebbero avere una visione più drammatica di me (ndr, ride). Penso che anche la fine del mondo come lo conosciamo sia vicina, ma non la vedo come un problema. La vedo come un’opportunità per fare un grande passo avanti nella nostra evoluzione.

Immagino che i testi siano ispirati anche dal mondo in cui viviamo. Ad esempio, in “Human Devastation” leggiamo “Madness around me, radiation frying our brains. Knowledge deceiving, sources manifesting hate. Madness within me, every day goes on and on. Madness within you, apathy is dooming” (Pazzia intorno a me, radiazioni che friggono i nostri cervelli. Conoscenza che inganna, fonti che manifestano odio. La follia dentro di me, ogni giorno va avanti e avanti. Follia dentro di te, l’apatia è fatale). Con queste parole dirette sembra che tu stia ritraendo la società moderna piena di odio e follia. Ho ragione?

Questo testo è stato scritto da Arien e solo poche frasi da me. Una traccia death metal così brutale si sposa bene con un testo del genere E sì, si possono trovare molti degli aspetti della società moderna in queste parole.

In “Wake The World” vi chiedete se “Can our music triumph over tragedy?” (La nostra musica può trionfare sulla tragedia?) e “Can our music heal the world?” (La nostra musica può guarire il mondo?). Quindi ti chiedo, la tua musica può aiutare a guarire il nostro mondo? Siamo circondati da tanta negatività e tragedie, è così facile essere risucchiati in questo vortice. Cosa possiamo fare per avere la forza di affrontare le tragedie della nostra vita e del mondo?

La musica in generale può aiutare a guarire le persone, almeno questo è quello che sento spesso dai nostri fan. Quindi, è uno strumento molto potente e meraviglioso. La musica è arte e l’arte può toccare profondamente le persone. È la cosa più bella che posso immaginare quando le persone dicono che la nostra musica le ha aiutate a guarire.

Continuiamo con “The Great Tribulation”. Trovo davvero interessanti le ultime frasi “This torment will force us to open up the doors to our awakening. Laws of time dictate our lives“ (Questo tormento ci costringerà ad aprire le porte al nostro risveglio. Le leggi del tempo dettano le nostre vite). Quindi, vuoi dire che il dolore è un passo necessario per risvegliare le nostre anime? E cosa intendi esattamente per risveglio? Possiamo davvero risvegliarci se siamo governati da leggi più grandi?

Questo è quello che ho imparato da Eckhart Tolle, che il dolore e la sofferenza sono spesso l’unico modo per aprire gli occhi e le porte al risveglio. Quando viviamo una vita rilassata e tutto procede liscio, di solito non sentiamo il bisogno di cambiare nulla o di scoprire cos’è veramente la vita.

Di recente avete festeggiato il 20° anniversario della band. Guardando indietro agli ultimi due decenni, secondo te quali sono le tappe principali che vi hanno aiutato ad arrivare al punto in cui siete ora? Come immagini gli Epica nei prossimi 20 anni?

Seguire il nostro intuito e fare ciò che ci piace fare è quello che ci fa andare avanti. Ci sono molti punti salienti, ma la cosa più importante è che abbiamo sempre fatto ciò che pensavamo fosse meglio per noi e non abbiamo ascoltato ciò che gli altri ci dicevano di fare quando non eravamo d’accordo. Sono molto grato per tutti questi anni e tutte le esperienze. I prossimi 20 anni dipenderanno da molte cose e non guardo così lontano perché procedo sempre passo dopo passo (ndr, ride) ​​ma speriamo di farcela per altri 20 anni.

I fan sono davvero ansiosi di sapere… avremo “The Alchemy Project” parte 2 e state già lavorando a nuova musica?

Stiamo lentamente iniziando a lavorare su nuova musica per un nuovo album in studio e speriamo di poter fare anche un “The Alchemy Project” parte 2 dopo. Ma anche qui, tutto passo dopo passo. Per prima cosa ci concentreremo su un successore dell’album “Omega”.

C’è qualche canzone che non suonate da molto tempo che vorreste rimettere in scaletta? E state pensando di togliere alcune canzoni che suonate sempre?

Personalmente mi piacerebbe molto suonare la canzone “Omen”. Abbiamo tolto “Consign To Oblivion” per un po’, ma alla gente mancava troppo, quindi l’abbiamo reinserita.

Vorrei concludere con due domande veloci. Ci sarà una nuova versione di “Requiem For The Indifferent”? È in programma un nuovo album dei MaYaN?

Personalmente mi piacerebbe davvero vedere una nuova versione di RFTI, ma fino ad ora non è ancora successo. Il nuovo album dei MaYaN probabilmente inizierà dopo che avrò finito con il prossimo album degli Epica. In quel caso, posso anche usare alcune canzoni che non si adatteranno agli Epica per l’album dei MaYaN, dato che non mi piace buttare via canzoni belle. Come “The Flaming Rage of God”:era stata originariamente scritta per gli Epica, ma non ha superato la selezione. Così ho scritto un nuovo ritornello e l’ho usata per i MaYaN.

Grazie Mark per la chiacchierata, ci vediamo tra poco sotto il palco! Buona fortuna per il concerto.

Grazie a voi, è stato un piacere! Ci vediamo dopo, grazie!

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