Enslaved – Recensione: Heimdal

Gli Enslaved tornano dopo tre anni dall’ottimo Utgard” (la recensione), inframmezzati da un paio di EP che hanno anticipato alcune canzoni che troveremo nel nuovo album, e proseguono il loro percorso che unisce il loro passato legato ad un classico Black/Viking con la loro voglia di sperimentare assolutamente unica.

Non è facile spiegare come questa band riesca a prendere quella che sulla carta potrebbe sembrare un’accozzaglia di generi e suoni mal assortiti e trasformarla in gran bella musica.

L’esempio lampante e la opener “Behind The Mirror“, introdotta da un suono di corno che diventa sempre più potente per sfociare in un caleidoscopio di black, Viking e progressive che trasporta l’ascoltatore in un sogno che narra di lande gelide e antichi dei.

Con la seguente “Congelia” ci ritroviamo in lidi decisamente meno fantasiosi e più legati alle origini più oscure e classiche della band, se non per sorprenderci con un assolo vicino ad un heavy classico nella parte finale del brano.

Forest Dweller” è ancora più complessa, con influenze varie per un brano che si evolve a volte lentamente a volte con cambi repentini, ipnotizzando l’ascoltatore, mentre “Kingdom” è un brano devoto a musica elettronica e animo anni ottanta, esperimento già tentato nell’album precedente.

Procedendo con “The Eternal Sea” siamo di fronte a un brano ansiogeno che ci tiene a tiro in attesa di esplodere, che però quando arriva non riesce a liberarci dalla tensione accumulata. Folate di vento ci introducono a “Caravans To The Outer Worlds“, che racchiude mille idee e mille sensazioni tra antico, vintage e moderno stratificate fino a renderle un unico blocco compatto. Chiudiamo con la title track che, nei suoi otto minuti, ha una quantità di variazioni forse anche superiori alla precedente, ma che vivono momenti più autonomi.

A questo punto il giudizio sull’album non può che essere più che positivo, ma mi sembra dovuto fare due considerazioni. La prima è il consiglio di non ascoltare i brani distrattamente, sembrerà un pasticcio, è come un buon whisky da sorseggiare con calma. La seconda è il dubbio che la ricercatezza di mischiare generi sia arrivata un po’ al limite massimo per essere capolavoro e non autocelebrazione. 

Etichetta: Nuclear Blast Records

Anno: 2023

Tracklist: 1. Behind The Mirror 2. Congelia 3. Forest Dweller 4. Kingdom 5. The Eternal Sea 6. Caravans To The Outer Worlds 7. Heimdal
Sito Web: https://enslaved.no/

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