End Of Green – Recensione: Void Estate

Nonostante i venticinque anni di attività, i tedeschi End Of Green non sono mai riusciti ad imporsi come una band a tutti gli effetti indispensabile al movimento gothic rock. Il successo commerciale registrato nei primi anni 2000 non ha comportato un reale aumento qualitativo di una proposta fin troppo legata a fonti di ispirazione come Him, Type O’Negative e Sisters Of Mercy (acts ampiamente richiamati dal sound dei nostri) e nel corso degli anni, il gruppo ha alternato uscite tutto sommato interessanti ad altre davvero evitabili.

Per fortuna il nuovo “Void Estate” appartiene alla prima categoria ed alza la media di un percorso zoppicante che sembrava addirittura esaurito nel 2013, dopo la release del debole “The Painstream”. “Void Estate” sarà pure un album piacione e radiofonico, ma le composizioni lineari e di facile ascolto lasciano comunque emergere una vena compositiva più convinta e una maggiore varietà. Complice in parte è il recupero delle sonorità “doomish” di inizo carriera, che qui ritroviamo in brani mesti e dall’incedere lento come “Dark Side Of The Sun” e “Mollodrome”, che risvegliano addirittura una cupa vena bluesy e sabbathiana.

La band continua a proporre melodie ariose e refrain intriganti dove assoluta protagonista è la voce profonda e sensuale di Michael “Michelle Darkness” Huber, mattatore del platter. La vena noir e dimessa della band non impedisce al sound di essere ficcante e in grado di coinvolgere l’ascoltatore fin dall’opener “Send In The Clowns”, una lacrimevole ballata ricca di parti acustiche. Il disco scorre molto bene attraverso brani orecchiabili e potenziali singoli come “The Door”, “Head Down” (questa pregiata da un intermezzo vocale particolarmente intenso e romantico), “Dressed In Black Again” (con una vena metallica più accentuata) e “City Of Broken Thoughts”, brani, detto in parole semplici, piacevoli e con il giusto tiro.

Senza stravolgere le regole sonore del gothic-dark, gli End Of Green tornano con un disco funzionale che saprà intrattenere a lungo i supporters di questo panorama musicale.

Voto recensore
7
Etichetta: Napalm Records

Anno: 2017

Tracklist: 01. Send In The Clowns 02. Dark Side Of The Sun 03. The Door 04. Head Down 05. Crossroads (Calvin Russell cover) 06. The Unseen 07. Dressed In Black Again 08. Mollodrome 09. Worn And Torn 10. City Of Broken Thoughts 11. Like A Stranger 12. Leave This Town (Bonus Track)
Sito Web: www.endofgreen.de

andrea.sacchi

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Poser di professione, è in realtà un darkettone che nel tempo libero ascolta black metal, doom e gothic, i generi che recensisce su Metallus. Non essendo molto trve, adora ballare la new wave e andare al mare. Ha un debole per la piadina crudo e squacquerone, è rimasto fermo ai 16-bit e preferisce di gran lunga il vinile al digitale.

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