Avevamo lasciato la band di David Draiman a “Evolution“, ultimo full length uscito nel 2018, per nostra opinione album poco riuscito, figlio della volontà di seguire il successo commerciale della cover di “The Sound Of Silence” di Simon & Garfunkel. Disco pieno zeppo di ballad, che però risultavano piene di cliché e fini a se stesse.
Li ritroviamo ora con questo “Divisive“, che parte con la già conosciuta “Hey You“, brano che li riporta sicuramente a un sound più incline alla storicità discografica della band, con il riff massiccio di Dan Donegan ad aprire le danze, qualche loop comunque non invasivo e una ritmica tipica che scandisce la linea vocale, sicuramente apprezzata dai fan che ascolteranno.
La successiva “Bad Man” segue le stesse dinamiche di songwriting, con un chrous decisamente convincente che farà sicuramente sfaceli in sede live. Si prosegue con altri due pezzi già conosciuti, la title track con il suo incidere marziale e un Draiman sempre devastante nella sua vocalità esplosiva, e “Unstoppable”, che parte con una non comune doppia cassa e un ritornello ricco di quella melodia che ha portato la band ai vertici, soprattutto negli States. “Love To Hate” ci conferma ancora una volta l’intento attuale del quartetto di Chicago di tornare a un sound robusto, molto più vicino al bellissimo “Immortalized” che al succitato “Evolution”. Giunti a “Feeding The Fire” ci accorgiamo che un pochino di ripetitività giunge alle nostre orecchie, perchè è vero che i Disturbed non hanno mai brillato per dinamica nella proposta, ma lo schema riff roccioso/ritornello melodico è sempre lo stesso per tutti i brani ascoltati fino ad ora. Non abbiamo nemmeno il tempo di lamentarci che parte “Don’t Tell Me”, la prima e unica ballad di questo “Divisive“, che inizia con un ispirato arpeggio per poi proseguire con le strepitose linee vocali di Draiman, qua condivise con Ann Wilson, la storica vocalist degli Heart; decisamente riuscita!
“Take Back Your Life” torna esattamente dove le nostre orecchie erano prima di “Don’t Tell Me”, un mid tempo massiccio, ma dal ritornello non esaltante. Giungiamo quasi alla conclusione con “Part Of Me“, pienamente nello stile che ha reso grandi i Disturbed, ma anch’essa priva di quel tocco di novità che manca un po’ a tutto l’album. Ultimo pezzo in scaletta “Won’t Back Down“, anch’esso convincente, ma che non si discosta di una virgola da ciò che abbiamo ascoltato fino ad ora.
In conclusione, con “Divisive” i Disturbed ritornano alle coordinate stilistiche che ce li hanno fatti apprezzare nella loro storia, con una produzione potente e performante (…anche se tipicamente statunitense, quindi “boombastica”) e un’ottima lista di pezzi perfetti per essere cantati nel prossimo tour, ma che praticamente non possiede un minimo di coraggio, forse dovuto, vista la lunga esperienza dei diretti interessati, ma praticamente assente.
