Se la miscela energetica dei Nevermore passasse per i territori tedeschi, sicuramente si chiamerebbe Angel Dust, autori di quel ‘Of Human Bondage‘ che ha scomodato più di un parere lusinghiero sulla direzione maturata dalla band.
Così esordisce Dirk Thurisch, il cantante di Angel Dust: ” In effetti siamo molto soddisfatti del lavoro svolto. La nostra evoluzione sonora è comunque dovuta anche all’innesto in formazione di Ritchie, il nostro nuovo chitarrista che è una macchina da riff spaventosa. Lo avevamo sentito suonare con i Demons And Wizards, ed al nostro tirono dal tour americano con Opeth e Nevermore avevamo bisogno di un nuovo membro all’interno del gruppo, così chiedemmo alla Century Media di sottoporci alcuni nomi e fra quelli c’era anche Ritchie. Ci siamo ricordati di lui e gli abbiamo chiesto se fosse sua intenzione raggiungerci per far parte degli Angel Dust. Da quel momento è dei nostri .”Ad ogni modo, la direzione musicale del gruppo è frutto di ascolti eterogenei da parte dei singoli membri, che in effetti ” spaziano dall’elettronica al rhythm and blues, arrivando a Miles Davis o agli A-ha o ai Depeche Mode. Per questo noi ci siamo presi la briga di incidere una cover di un pezzo pop, un po’ per sfida e un po’ perché quella canzone di Seal, ‘Killer’ ci è sempre piaciuta un sacco “. A parte questo, sicuramente la musica degli Angel Dust ha un certo fascino oscuro, ben ritratto nella copertina di ‘Of Human Bondage’ ” nato dalla coazione fra testi e musiche. L’angelo con la maschera, ritratto in quella luce e con quel taglio della prospettiva lo rende ancora più oscuro e duro. Cpsì come il disco è più oscuro e duro rispetto a qualsiasi cosa fatta da noi precedentemente. Fra l’ altro, la statua originale che ha costituito la base dell’artwork è stata fotografata in un cimitero di Lucca: appartiene ad una tomba del 1786, è molto affascinante “. Negando le influenze Nevermore, ci si sbilancia sui piani per il futuro, quello che sarà dopo il tour con Rhapsody che passerà anche da Milano per la sua unica data italiana: ” Stiamo per riuscire a ristampare i nostri primi due lavori ormai da tempo fuori catalogo e non più reperibili, inoltre, dopo una serie di date e festival in estate, vorremmo pensare ad una sorta di disco dal vivo. Sarebbe giunto il momento, secondo noi, di dare a quelal dimensione il suo giusto peso portandola su un disco. Un altro progetto al quale stiamo lavorando è quello di un mini acustico, ma sono solo idee per il momento, visto che siamo concentrati sul tour che ci porterà un po’ in giro per tutta Europa .” Proprio con le aspettative del tour va concludendosi la chiacchierata:” Ho sentito alcune cose dei Rhapsody, molti ragazzi iscritti al nostro fans club me ne hanno parlato. Loro come gruppo hanno un’attitudine completamente diversa dalla nostra, sono molto più melodici e sinfonici rispetto a quello che suoniamo noi, rappresentano un tipo differente di metal e credo che il contrasto fra le due band possa essere il tocco giusto per una serata di grande musica.”